Può una rubrica intitolata “She” ignorare Miss Italia? Potrebbe, eccome, se si trattasse nient’altro che di un “relitto estetico-sociale che va avanti come certe navi fantasma felliniane”, (Il Riformista 24 settembre). Potrebbe. Se le miss fossero dei “cascami inessenziali”, nient’altro che “una nicchia di ragazze che spasimano per diventare letterine, veline, cosine, e qualcosine”...