“Tu eri il complemento dell’irrealizzazione del reale, me compreso, verso cui procedevo da sette o otto anni attraverso la scrittura (…) In fondo rifiutavo ciò che, nell’idea e nella realtà del matrimonio, questo ritorno al reale implica (…) Per quanto mi ricordassi, avevo sempre cercato di non esistere. Tu hai dovuto lavorare per anni...