Tutto il mondo discute sui comportamenti di Dominique Strauss-Kahn e di Silvio Berlusconi. Dietro queste figure una schiera di altri uomini potenti che hanno dato non buona o pessima prova di sé nei rapporti con l’altro sesso.
Quanto bisogna essere garantisti? Quanto moralisti e puritani? Hanno ragione i (e le) possibilisti latini, o i rigoristi americani?
Io penso che ogni caso è una storia a sé, e che giudicare è quasi impossibile sulla base di conoscenze indirette. DSK e il Cavaliere sono accusati di reati gravi, violenza sessuale e prostituzione minorile. Su questo non si può che essere garantisti: c’è la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Quanto a gogne e persecuzioni mediatiche personalmente le detesto: ma chi ha tanto potere e tanta fama deve anche mettere nel conto un contrappasso quando inciampa.
Due cose, però, le penso. DSK ha messo in mostra in numerose occasioni, a quanto pare, atteggiamenti quanto meno sconvenienti nei confronti delle signore che aveva vicino. In particolare sue sottoposte negli uffici di cui è stato responsabile. Il Cavaliere ha dato prova di non essere in grado di esercitare alcun senso della misura circa la sua passione di circondarsi di donne giovani e giovanissime a pagamento.
Questi comportamenti – al di là di qualunque puritanesimo – sono assai deprecabili e fastidiosi, per almeno due motivi. Un uomo pubblico, che ha grandi responsabilità di governo, dovrebbe soprattutto essere, ma possibilmente anche sembrare, una persona in grado di comportarsi civilmente. Per esempio non infastidire le sue segretarie. Non mettere in imbarazzo un funzionario di polizia con la richiesta di favorire una presunta nipote di Mubarak con la quale organizza festini notturni (un comportamento che nel mondo anglosassone, e forse anche altrove, sarebbe costato comunque dimissioni immediate).
Ma è soprattutto fastidioso che l’uso di mondo, per così dire, di questi uomini getti un totale discredito sulle capacità maschili di vivere uno dei pochi veri piaceri che ci è concesso: lo scambio erotico.
Si tratta – come tutti più o meno sappiamo – di una cosa molto complessa, e anche per questo molto desiderabile. Se il desiderio di un uomo si rivolge a una donna, sa che sarà molto difficile comprendere il desiderio dell’altra e rispondere con la capacità di creare uno scambio davvero bello per entrambi.
Lacan ci ha gelato: non esiste il rapporto sessuale. E Freud ammise: chi lo sa che cosa vuole una donna?
Una cosa però, almeno da un secolo in qua, hanno provato a dircelo: guardate che ora siamo libere.
Dobbiamo farcene una ragione, anche se incontriamo una escort barese o una cameriera nera in un albergo di New York. Ecco il tema non ancora risolto: che fare dell’eros maschile in un mondo di donne libere?