Rosa / Nero

uomini e donne nella cronaca di tutti i giorni

Sesso e verecondia in the City

29 Aprile 2011
Pubblicato il 27 aprile 2011 su "Europa"
di Franca Fossati

Secondo Camille Paglia non ci sono più le dive di una volta: dove è finito quel “magnetismo animale”, quella “lussuria e spontaneità naturali” che avevano caratterizzato attrici come Ava Gardner o Liz Taylor?
Oggi le star hollywoodiane hanno “una silhouette ossuta, anoressica, scolpita col pilates, lontana mille miglia da quello che gran parte del mondo associa al concetto di femminilità” (Repubblica, 22 aprile). E la colpa di chi è? Del femminismo, s’intende, “che ha cercato di liquidare il modello della femme fatale come una calunnia misogina, un trito clichè”. Invece, dice la saggista americana, “la femme fatale esprime l’antico ed eterno controllo da parte delle donne del regno della sessualità”.
Assolutamente fatali, invece, le ragazze di oggi per il “sondaggio sulla verecondia” promosso dal sito americano e cristiano Rebelution. Ce ne parla il mensile on line XXD (“rivista di varia donnità”). Più di 200 tra ragazze e donne di ogni età hanno inviato domande su come vestirsi in modo da non indurre in tentazione. In pochi giorni 1600 giovani e meno giovani maschi hanno risposto.
Particolarmente provocante sembra che sia: la bretellina del reggiseno che fa capolino dalla maglietta; un pezzo di schiena nuda che appare quando lei si china; i jeans elasticizzati, (davvero diabolici); la canotta sopra la maglietta; lo spacco sopra il ginocchio.
Un adolescente ha scritto accorato: “Per favore, smettete di farvi ballonzolare il petto. Scusate se ve lo dico, ma è veramente una grossa fonte di distrazione”. Insomma, è molto facile (e anche noioso) eccitare dei bravi cristiani.
Forse è anche per questo che molte trentenni americane preferiscono, la notte, stare su Facebook, mentre gli uomini guardano film porno (Annalena Benini, Il Foglio, 19 aprile). Anche a Milano, scrive Maria Luisa Agnese (“La 27 ora”, corriere.it), ci sono giovani donne che scelgono una sorta di “castità di ritorno”, per riconquistare la “verginità psicologica”. Meglio sole che male accompagnate, dopo la sbornia di “Sex end the City”.
Sarà perché il gioco della seduzione comincia troppo presto?
Secondo il sociologo francese Michel Fize “le bambine sviluppano atteggiamenti dell’adolescenza prima di svilupparne le caratteristiche fisiche” e questo a causa di “un ambiente sociale che induce la frenesia di una crescita rapida” (Corriere della sera, 23 aprile).
Troppo poco seduttive secondo Paglia; troppo precocemente “fatali” secondo altri, sta di fatto che quando si parla di sesso si parla (solo) di donne.

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