BEING THE RICARDOS – Film di Aaron Sorkin. Con Nicole Kidman, Javier Bardem, J. K. Simmons, Nina Arianda, ony Hale, Alia Shawkat, Jake Lacy e Clark Gregg, USA 2021.
Visto su Amazon Prime Video.
Aaron Sorkin è un bravo e famoso sceneggiatore. Decide di passare dietro la cinepresa nel 2017 con il film “Molly’s Game” e, di nuovo, nel 2020 dirigendo con successo “Il processo ai Chicago 7”. “Being the Ricardos” è la sua terza prova da regista (oltre a esserne lo sceneggiatore).
Negli anni ’50 l’emittente statunitense CBS proiettò la prima sit-com dal titolo “Lucy ed io” – dal 1951 al 1957 – ottenendo un successo straordinario; si conta che la trasmissione fosse seguita da 60 milioni di spettatori. Il titolo originale era “I Love Lucy” e gli attori erano Lucille Ball e Desi Arnaz (interpretati nel film da Nicole Kidman e Javier Bardem), realmente sposati anche nella vita. In Lucy, sposa, madre, rappresentante di radicate virtù, idolo delle folle, si identificavano tutte le casalinghe degli anni Cinquanta.
La sit-com (situational comedy basata sulla vita quotidiana) è un genere nato alla radio per intrattenere le housewives, trasposto direttamente sullo schermo. La ragione per cui poi si chiamerà soap opera viene dal tipo di prodotti pubblicizzati nelle prime produzioni: detersivi e saponi di aziende che si rivolgevano al pubblico femminile quale destinatario principale. Gli orari della messa in onda erano quelli in cui le donne di solito fanno le pulizie di casa, mentre i mariti sono al lavoro e i bambini a scuola.
In “Being the Ricardos” si trovano interviste a personaggi (falsi) di quella famosa trasmissione, come ad esempio, il produttore esecutivo Jess Oppenheimer (Tony Hale) e gli sceneggiatori Madelyn Pugh (Alia Shawkat) e Bob Carroll Jr. (Jake Lacy). Il film racconta dettagliatamente le riprese televisive di una delle puntate, durante un’intera settimana, nel 1952. A cominciare dalla lettura del copione, contestato in alcuni punti da Lucille Ball, alla registrazione in diretta di fronte a un pubblico in studio.
La vita reale e la vita sullo schermo procedono di pari passo non senza difficoltà. Erano gli anni del maccartismo e la prudish society non tollerava alcuna “diversità”. Desi Arnaz era un musicista e direttore d’orchestra cubano che aveva successo con le donne. Era emigrato negli Stati Uniti con la famiglia poco prima della rivoluzione, e suo padre era stato precedentemente in prigione per aver partecipato a una rivolta nel 1934. Il suo talento fu scoperto a Miami da Xavier Cugat con il quale lavorò per un certo periodo. Lucy era affascinante e spigliata, dotata di verve comica e di mimica non comuni ed era inoltre una donna volitiva che riuscì a imporre il marito nella trasmissione.
Nel pieno del successo della sit-com, venne fuori che Lucy era iscritta al partito comunista, contemporaneamente all’apparizione di Desi sulla copertina di un settimanale insieme a un’altra donna. In effetti Lucy si era iscritta al partito da ragazzina, per il suo legame col nonno, mentre Desi sostenne che quella donna nella foto fosse la figlia dell’imprenditore Westinghouse e che era di sei mesi prima a un raduno di lavoro. Come se non bastasse in quei giorni Lucy aveva appena scoperto di essere incinta, quindi dovrà lottare contemporaneamente su tre fronti: quello lavorativo, quello privato come moglie e quello privatissimo come futura madre. I benpensanti imprenditori consideravano politically uncorrect mostrare la gravidanza perché potrebbe far pensare all’azione sessuale! Lucille è terrorizzata all’idea di perdere il suo pubblico e il suo show, ma ha ancora di più ha il terrore di veder andare fallito il suo matrimonio.
Qua e là si innestano alcuni flash-back che raccontano il primo incontro di Lucy con il marito e varie sequenze in bianco e nero come fossero ricordate (o immaginate) da Lucy.
Gli attori sono molto bravi. Nicole Kidman si rifà di un paio di prestazioni non riuscite (come ad esempio la guru russa nella serie “Nine Perfect Strangers – Nove Perfetti Sconosciuti”) e, se anche non assomiglia affatto all’attrice Lucille Ball, ne fa una buona interpretazione. Bravissimo Xavier Barden nel donare il fascino latino a Desi.