Il governo ci vuole uniti e innamorati, purché allineati.
Era marzo, a parlare solo la paura: stare a casa, non toccarsi, incrociare le solitudini. Ad aprile già tra noi si fantasticava: vedrai cosa farò quando uscirò di qui. Sì ma con chi? Il governo tutto sommato ci voleva congiunti, salvo intese. E poi siamo tornati liberi, anche in questo caso salvo intese.
In realtà non siamo mai rimasti sole/i. La stampa italiana ci ha accompagnati in un percorso dei sentimenti e del sesso, che ha quasi riportato il sapore delle celebri rubriche del cuore, dove però la sobrietà e la discrezione erano le padrone di casa. Consigli, conforti, obblighi e divieti, ne abbiamo da mesi per tutti i gusti.
Il 9 giugno La Stampa titola “Sesso, bugie e web: amori surrogati o scelte esclusive?”, una delle rubriche della sessuologa Valeria Randone (la mia preferita in assoluto), che ci mette tutti in guardia “L’amore online però non è immune da rischi: dalla semplice svista o distrazione al ricatto postumo, i cui esisti sono drammaticamente identici”, condito da approfondita analisi dalle conclusioni sbalorditive :”L’amore rimane comunque il più potente degli afrodisiaci, una sbronza erotica senza presenti; patrimonio esclusivo dei coraggiosi”. E tanti saluti all’erotismo fine a se stesso, andiamo in pace. Il 7 giugno Open si dedica a “Chat roventi, escort, scambi di coppia: finisce il lockdown, riparte il sesso occasionale. E aumentano i rischi di contagio”. Il sesso occasionale sale sul podio degli untori e gli scambi di coppia vincono l’argento; perché nessuno ha pensato che molti degli scambisti sono coppie tradizionali che si scambiano i partner? La colpa è del ritorno dell’”ormonella” post lock down, che spinge fuori mandrie di stalloni e fattrici, coniugando pericolosamente la paura del contagio con l’occasionalità del sesso, e non magari con la visita ai nonni o all’ingresso in un bar senza precauzioni.
Il 10 giugno è Repubblica che ci porta a guardare cosa succede oltre confine: “Coronavirus in Inghilterra, finisce il ‘divieto di sesso’ tra non conviventi imposto dal lockdown”. Cosa è successo mentre la regina era lontana dalla capitale? “Il premier britannico Boris Johnson ha oggi annunciato l’introduzione della “support bubble”, letteralmente la “bolla di sostegno”, che in pratica permetterà a una persona che vive da sola di incontrare un’altra persona non convivente sotto lo stesso tetto. Non a due metri di distanza in un parco o all’aperto, come era permesso fino ad adesso, bensì in casa di uno dei due. Che potranno anche dormire insieme, “qualora necessario”. Allora, penso, che bravi questi inglesi (lo hanno fatto anche gli olandesi) che cercano la loro bolla nel condominio se fortunati con più scale. Ma torniamo a casa il 12 giugno: è sempre La Repubblica che non dimentica le/i single: “Sesso post quarantena: i single e “la sindrome della seconda verginità”. La psicologa Adelia Lucattini definisce così quella patologia sofferta da “chi sente la pressione interna e sociale di dover tornare presto a vivere liberamente il sesso pur consapevoli di tutti i rischi e le fragilità che la situazione dell’epidemia di Covid comporta ancora, nella Fase 2. In più, come tutte le seconde volte, anche questa “seconda verginità” potrebbe portare con sé un germoglio di cambiamento. L’importante è saperlo riconoscere”. D’altronde è la stagione delle api e dei pollini, quindi anche i germogli ci stanno bene: ah, saperli riconoscere!
E veniamo al 13 giugno: ho controllato, era un sabato, congiunture astrali facevano cadere lo sguardo incauto su Il Corriere della Sera, in cui Elvira Serra cita una serie di autorevoli opinioni per mostrare come la clausura forzata abbia portato alla riscoperta degli affetti, dell’amore quello “vero”: “Il virus ha tracciato un solco fra le relazioni “autorizzate” – quelle fra coniugi e congiunti – e tutte le altre, ritenute non indispensabili, sacrificabili. Indagine sulla passione che ha saputo ritagliarsi nuovi spazi. E prendersi la rivincita”. Anche in questo caso i termini autorizzato, sacrificabile, non indispensabile, mi fanno pensare alla tentazione di legiferare, mettere in riga, studiare comportamenti non per quello che sono ma a scopi normativi. È il solito sistema del decreto legge all’italiana, pagine e pagine per poi dover attendere all’infinito che arrivino i decreti attuativi. Stesso giorno, Il Mattino di Napoli“ si affida più sbrigativamente ai consigli reperiti sulla pagina web della città di New York: «Tu sei il tuo partner sessuale più sicuro. La masturbazione non diffonderà il Covid-19, specialmente se lavi le mani (e ogni sex toy) con acqua e sapone per almeno 20 secondi prima e dopo il sesso». Più saggiamente e decisamente realistico, The Economist con l’articolo “Pandating: coronavirus and the language of love”, manda a dire che se si vuole tornare in pista tocca addestrarsi e imparare i linguaggi del dating online. Anche il blog di Roberto Arditti su Huffington Post si abbatte su tutti i consigliori di sesso e sentimenti, citando una ricerca di CAWI-SWG, che mostra come “Il periodo di “clausura” ha portato cambiamenti importanti nella vita sentimentale di molti italiani e non per tutti c’è un lieto fine. Anzi per un gruppo tutt’altro che insignificante di donne e uomini questa fase ha portato a rotture probabilmente insanabili. Uno schiaffone dopo la lenzuola di buoni consigli e sentimenti nobili.
È infatti è entrato in forte crisi (fino in alcune occasioni a sfasciarsi definitivamente) il 10% delle relazioni stabili, un numero tutt’altro che trascurabile”.
Confessiamo che il dì 13 giugno ci aveva davvero stesi e così ci siamo prese una pausa dall’osservatorio giornalistico sui sentimenti. Il 25 luglio ci riporta prontamente alla scrivania, perché La Repubblica “scopre” che a Roma numerosi hotel a b&b, visti gli affari sfiorire, si sono trasformati in alberghi a ore: notizia piccante dell’estate, nota anche agli ottuagenari che sanno come ormai da tempo molti alberghi hanno aggiunto tra i loro servizi il “day hotel”, ovvero la possibilità di affittare una stanza nel corso della giornata senza dovervi trascorrere la notte.
Se non ne avete ancora abbastanza, siamo in agosto e il caldo sfianca quanto la preoccupazione di ciò che ci succederà in autunno e quindi – magari – vorremmo goderci il sesso un po’ come cavolo ci pare, potete sempre rivolgere la lettura a SeGreta, il nuovo blog de Il Corriere della Sera curato da Greta Sclaunich, che il 31 luglio ci spiega perché è importante raggiungere l’orgasmo simultaneo, ma poi anche no, perché è meglio lasciare decidere ai corpi. Ma dormire insieme quello sì. È sempre lo stesso quotidiano che santifica la domenica 9 agosto lasciando spiegare agli scienziati che dormire nello stesso letto genera endorfine (non specifica che tipo di coppia), con buona pace dei single, separati o più banalmente di coppie tradizionali il cui marito russa.
Dopo tanto sapere, in fondo in fondo penso che continueremo a fare come abbiamo sempre fatto. Non diteci proprio tutto.
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