Rosa / Nero

uomini e donne nella cronaca di tutti i giorni

Poca stampa per le “indecorose e libere”

27 Novembre 2008
Ribrica uscita su "Europa" il 26 novembre 08
di Franca Fossati

Non hanno goduto di molta stampa le “indecorose e libere”, (così si sono autodefinite le donne della Rete nazionale di femministe e lesbiche promotrice del corteo), che hanno manifestato sabato scorso a Roma contro la violenza maschile. Brevi trafiletti su Corriere della sera e Repubblica, cronache più ampie sui giornali della sinistra che però avevano ceduto le prime pagine alla morte di Sandro Curzi e al crollo della scuola di Rivoli.
Poca attenzione dei media perché erano meno, molto meno, dell’anno scorso? Perché non ci sono state, come allora, contestazioni a parlamentari di destra e a ministre (allora) di sinistra? Perché dopo le quotidiane manifestazioni dell’Onda (e un gruppo di ondine era in piazza anche sabato) un corteo non fa più notizia?
Questa, ad esempio, è la tesi di Maria Giovanna Maglie : la piazza è “un rito rumoroso e inutile” che “si incarna con la crisi di identità e di proposte dell’opposizione” (Il Giornale, 23 nov.). Maglie non nega la drammaticità statistica delle violenze contro le donne, ma pensa che la “risposta peggiore” sia “una manifestazione delle solite note, con i vecchi slogan e i gesti di quando eravamo ragazze”.
In verità molte delle “solite note” non c’erano proprio, a disagio, credo, di fronte a una piattaforma che mescolava tutto, i decreti Gelmini e le botte in famiglia; le politiche “securitarie”e la crisi finanziaria. Tante erano però le ragazze. Basta guardare il collage di foto sul sito del Paese delle donne, o il video su You-tube , con annessa colonna sonora, per rendersene conto.
Sono le nuove femministe, scrive compiaciuta Adele Cambria (L’Unità, 23 nov.), che non hanno paura di nominarsi accanto alle lesbiche. Ma questa distinzione è davvero un passo avanti?
Intanto la giornata internazionale contro la violenza è rito istituzionale. Nei comuni si esibiscono fiocchi bianchi, le Coop distribuiscono sacchetti con la scritta “Per molte donne la violenza è pane quotidiano” (Il Venerdì di Repubblica), Nicole Kidman diventa ambasciatrice anti violenza per l’Onu, Veltroni presenta una nuova legge e Mara Carfagna la “scatola rosa”. Tra le iniziative la più clandestina e, forse, la più interessante, resta quella del Gruppo Maschile Plurale che anche quest’anno ha indetto un convegno aperto a uomini e donne per parlare di relazioni tra i sessi (donnealtri.it). Verona insegna, infatti: è all’interno delle case che “si gioca la partita del potere e della violenza più resistente ad ogni cambiamento” (Lea Melandri, Liberazione, 25 nov.).

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