Cari lettori di DeA,
l’intervento di Cristina Gramolini e i toni usati, mi impongono una breve risposta.
Ormai esausta dell’aggressione che ritengo di avere subito internamente ad Arcilesbica, ho provveduto già prima di leggere questo intervento su DeA a reinviare la tessera di socia, (ma evidentemente la nota di Cristina Gramolini era già in pubblicazione). Le mie dimissioni da socia, carica dalla quale sono stata sospesa ben più di due sttimane fa, sono state motivate con una lettera in cui esprimo le mie ragioni che contestano un modo di procedere offensivo e censorio e che quando mi sarà data l’occasione e si saranno sveleniti i toni, cercherò di rendere pubbliche.
Quindi Arcilesbica contrariamente a quanto riferisce Cristina Gramolini nella nota pubblicata, non ha più da decidere nulla che mi riguardi. Sono tornata ad essere una persona, una donna e una lesbica libera. Vorrei precisare soltanto che per quanto riguarda l’accenno fatto all’articolo pubblicato dal quotidiano Libero, a firma di Renato Farina, trovo assai bizzarro che si lasci pensare da parte di Cristina Gramolini che io sia al pari del direttore di Libero, nella possibilità di dire a una firma come quella di Farina di scrivere cosa e come. Renato Farina ha autonomamente espresso il suo punto di vista su una questione resa nota dalle agenzie di stampa e da alcuni giornali o da altro, certo non su mia richiesta o suggerimento. Credo sia un suo diritto di giornalista. Poi la si può condividere o no, anche contestare, ma ancora una volta io sono vittima da parte di esponenti di Arcilesbica di un attacco pretestuoso e infondato.
E’ vero che Farina concludeva il suo editoriale dicendo che Francesca Grossi ha la colpa in questa vicenda di essere una persona per bene, argomentando il suo punto di vista su un metodo da lui definito leninista da parte di Arcilesbica. Ma alla luce dei fatti, io non posso dire di me da sola di essere per bene, ma posso dire che Arcilesbica, più che leninista mostra di essere stalinista, benchè io per due anni ne abbia fatto parte.
E’ mia intenzione chiudere questa vicenda, l’ho fatto dimettendomi, ma se vengo ancora attaccata pubblicamente, credo di avere il diritto di tutelarmi e di difendermi. E questo con buona pace della politica fatta con le donne e per le donne, in cui continuo nonostante questa brutta esperienza a credere, certo non in Arcilesbica.
Francesca Grossi