Ma allora è vero, Sarkozy e Carla Bruni si sono sposati. Sul sito di l’Est Républicaine lo hanno dato per certo. La notizia si rincorre sui giornali di tutto il mondo. Il Foglio del lunedì dice che su Google “Nicolas Sarkozy e Carla Bruni” trovano 4 milioni e 8oo mila risultati (aumentati nel frattempo).
D’altra parte, “perché occuparci della sua posizione sul Medio Oriente quando è così divertente parlare delle sue donne?” Se lo chiede Vanity Fair, con un articolo di Gabriele Romagnoli corredato dalle foto del presidente francese.
L’abbandono di Cécilia sembrò dignitoso, (anche se le ultime biografie hanno scomposto l’immagine della signora che rinuncia all’Eliseo per una vita più vera), comunque se ne parlò in abbondanza.
Povero presidente abbandonato. Dopo neanche due mesi Sarkozy ha una compagna ancora più bella. Forse meno elegante, (anche se Donna moderna ce la presenta come un esempio di stile), soprattutto a causa del famoso anello Dior, uguale a quello di Cécilia. Ma certo, simbolicamente, una “preda” prestigiosa per il maschio di potere.
“Forse, vai a sapere, si amano” concede Maria Laura Rodotà (Corriere della sera, 13 gennaio). A conferma dei peggiori pensieri, in un gioco degli specchi tra maschi, ecco la battuta di Tony Blair al Consiglio nazionale dell’Ump a Parigi. L’elogio dell’ “energia” di Sarkozy “in tutti i campi” avrebbe potuto farlo, pari pari, Silvio Berlusconi. Tra le risate compiaciute e complici dell’assemblea.
Anche in Venezuela si parla degli amori di Sarkò, soprattutto per confrontarli con quelli del proprio presidente. Hugo Chavez infatti, il socialista, l’anti Bush per eccellenza,vanta la conquista di un’altra modella famosa, Naomi Campbell.
E se provassimo a rovesciare le parti? si chiede Marina Mastroluca sull’Unità (13 gennaio). Immaginiamo un indossatore a fianco della Merkel o un modello giovane e aitante con Hillary Clinton. “Orrore. Due tardone sul viale del tramonto”. D’altra parte la Clinton non era già stata sbeffeggiata per via delle sue rughe?
E’ la solita noiosa storia, che si ripete e non si rinnova. “Avesse vinto Ségolène -dice la Rodotà sul Corriere di martedì- fosse stata lasciata da Hollande, si fosse sposata al volo con Raoul Bova, sarebbe stato più innovativo, francamente”. Ha dunque ragione Ritanna Armeni nel sostenere che “il potere maschile si rappresenta ancora attraverso l’ostentazione del corpo femminile posseduto” (Liberazione, 15 gennaio)?
Ci consoliamo pensando che sia Carla che Naomi, quando non ne potranno più, potranno fare come Cécilia. Dire adieu/adiòs e andarsene per la loro strada.
Questa rubrica è uscita su “Europa” il 16 gennaio 08