La più giovane è Manuela Pirgoli, 28 anni, ispettore ambientale all’Amiu (l’azienda per la nettezza urbana), studentessa universitaria. La più anziana, 67 anni, si chiama Etta Mozzoni, è la nipote della femminista Anna Maria (era nata nel 1837), la prima italiana a battersi per il voto alle donne.
La cosa davvero originale è che in 16 hanno creato “Donne in QuotAzione”: non per fare una lista delle femmine, nè perché stanno nello stesso partito, ma per sostenersi reciprocamente in questa tornata elettorale.
Dove si sono conosciute?
Alla facoltà di Scienze politiche, al corso formativo “Donne, politica e istituzioni”, coordinato e diretto da Valeria Maione, docente di Statistica e consigliera regionale delle Pari opportunità, la loro prima sponsor, amatissima.
Si sono fatte (in tutto erano 80 corsiste) 60 ore divise in dieci venerdì, come prevede il programma della ex ministra Prestigiacomo, un percorso formativo nazionale per incentivare la partecipazione delle donne alla politica. Hanno studiato comunicazione, storia della Comunità europea e del movimento delle donne, la Costituzione, etica, sistemi elettorali e molto altro.
Hanno idee politiche diverse, ma tre parole d’ordine elettorali in comune: “Abbiamo studiato per amministrare le città…”, ” Puoi contare su di noi, facci contare” e infine “Cercaci in lista”. Insomma non votateci in quanto donne e basta, ma in quanto donne che hanno studiato per fare bene le amministratrici.
Ben 9 sono candidate per l’Ulivo (Luisa Cozzio, Erminia Federico, Caterina Grisanzio, Giorgia Mannu, Barbara Marinelli, Etta Mozzoni, Iole Murruni, Nicoletta Spadini, Mirca Stefanini e Violetta Zaffaroni). Una corre per l’Italia dei Valori (Manuela Cappello), una per i Comunisti italiani (Cristina Aste), una per Lista Sinistra Europea Rifondazione (Danila Rossi), una per la Lista Repetto – il candidato del Centrosinistra alla Provincia – (Pirgoli), una per la lista Centrosinistra di Arenzano (Maria Luisa Biorci).
Infine ce n’è una sola che non corre per il centro sinistra ma per l’Italia di mezzo di Follini: è Franca Sanò, dirigente nell’amministrazione penitenziaria. Ci sono pure tre medici di cui una è primario, qualche insegnante, una biologa: la maggioranza sono laureate.
Le 16 candidate (la diciasettesima del corso si batte per Forza Italia, ma sola) tra Comune, Provincia e Municipi di “Donne in QuotAzione” sono coordinate da Barbara Marinelli, esperta nei processi di formazione e vera anima del gruppo. Niente quote rosa. «QuotAzione evoca l’idea di volare alto, in quota. Ma anche di donne disposte a essere quotate, giudicate».
Il 23 maggio l’inedito gruppo si presenterà alla cittadinanza al “C” Dream di via XII Ottobre a Genova, ciascuna illlustrerà il suo programma. Dopo le elezioni magari si separeranno, ma è una bella impresa aver messo insieme, in totale autonomia, una lobby femminile di autopromozione.
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