LE OCCASIONI DELL’AMORE – Film di Sthéphane Brizé. Con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher, Marie Drucker, Sharif Andoura, Francia 2023. Sceneggiatura di Sthéphane Brizé con Marie Drucker. Fotografia di Antoine Heberlé.
Regista della cosiddetta “trilogia del lavoro” (“La legge del mercato” del 2015, “In guerra” del 2018 e “Un altro mondo” del 2021), Brizé questa volta ci sorprende con una commedia a tinte melodrammatiche incentrata su un amore tormentato.
Il film “Hors-Saison” (letteralmente Fuori stagione) è stato presentato all’80esima Mostra Internazionale del festival cinematografico di Venezia. Protagonista è Mathieu, un noto attore cinematografico che si reca in una beauty farm nel Quiberon in Bretagna per un soggiorno di una settimana con l’obiettivo di una remise en forme. Vive a Parigi ed è sposato con una giornalista della televisione, sempre attiva e determinata. Mathieu era sul punto di debuttare in teatro, ma non riuscendo a vincere il timore di recitare davanti a un pubblico, ha mollato tutto all’ultimo momento, cosa che il regista, ovviamente, non gli ha perdonato.
Nella moderna e ipertecnologgizzata SpA Mathieu ha modo di riflettere, è pieno di dubbi. Nonostante tutti lo riconoscano e vogliano fare un selfie con lui, Mathieu si sente solo.
Il villaggio dove si trova la lussuosa SpA è molto piccolo e le persone chiacchierano, così in poco tempo si sparge la voce della sua presenza. Nella suggestiva penisola Mathieu ha quindi modo di rincontrare Alice un suo amore di quindici anni prima che vive lì nella provincia francese, nonostante sia di origine italiana. Alice a sua volta, si è sposata con un medico chirurgo, dà lezioni di pianoforte e ha una figlia adolescente.
I due si rivedono prima al bar, poi al ristorante, poi fanno lunghe passeggiate in silenzio sulla spiaggia fine e sottile. Questa lingua di terra protesa nel mare, è tra le mete preferite del turismo balneare brètone. Situata nel Golfo Morbihan, la penisola di Quiberon è il luogo ideale per trascorrere una vacanza e scoprire i suggestivi paesaggi della costa selvaggia. Tra l’orizzonte dell’oceano visto dalle ripide scogliere e il paesaggio di campagna dell’entroterra, con le case bianche e blu, questa penisola può regalare un soggiorno fantastico.
Il regista Sthéphane Brizé è sempre pronto ad affrontare drammi sociali e umani delle classi lavoratrici tra dinamiche familiari e lotte personali. Qui in “Le occasioni dell’amore” anche la classe sociale è diversa da quelle che filma di solito, e la vicenda è lontana mille miglia da un qualsiasi impegno politico o sociale. Il regista invece mette in mostra l’individualismo e il narcisismo maschile in contrapposizione a un ricco mondo interiore femminile oscurato da un atteggiamento dimesso e rinunciatario.
Ma i due protagonisti si erano già piaciuti e si piacciono ancora – era stato lui a lasciare lei, probabilmente troppo modesta per le sue ambizioni – e un ulteriore rincontro è invitabile, anche se oggi forse più consapevole.
Immerso in una luce naturale, sorretta da una splendida fotografia di Antoine Heberlé, Brizé fornisce un forte approccio agli spettatori attraverso i luoghi scelti con cura, anche per riflettere la realtà della loro rispettiva classe sociale.
Ciò che mi ha lasciato perplessa, nonostante la superba prova attoriale dei protagonisti, è proprio questo eccesso di compiacimento visivo che sfrutta in pieno il paesaggio naturale e che mi ha ricordato un film francese di grande successo negli anni ’60 e che non ho mai molto amato: “Un uomo e una donna” di Claude Lelouch.