GLI SPIRITI DELL’ISOLA – Film di Martin McDonagh . Con Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerrey Condon, Barry Keoghan, Gary Lydon, Sheila Flitton, UK e Irlanda 2022. Fotografia di Ben Davis, musiche di Carter Burwell.
“Gli spiriti dell’isola” è, senza dubbio, un film insolito. Il regista Martin McDonagh è un commediografo e uno sceneggiatore britannico di origini irlandesi. Siamo nella primavera del 1923 sull’isola di Inisherin, in Irlanda e si sente un pò l’impianto teatrale: sullo sfondo, in terraferma, c’è la guerra civile.
Il titolo originale del film è “The Banshees of Inisherin”, dove banshee sono le creature leggendarie della mitologia scozzese e irlandese. La banshee più rappresentativa è la signora McCormick (interpretata da Sheila Flitton), un’anziana donna tenebrosa che si aggira per l’isola con un mantello nero, e parla solo di sventure e tragedie.
Il film segue le vicende alterne del rapporto tra Colm Doherty (interpretato da Brendan Gleeson) e Pádraic Súilleabháin (interpretato da Colin Farrell), grandi amici fino al giorno prima, quando Colm decide di non volere più avere niente a che fare con Pádraic, in modo drastico. Pádraic non ne capisce le motivazioni e non vuole accettare la rottura dell’amicizia; ne seguirà una spirale emotiva e psicologica che avrà conseguenze su tutti gli abitanti dell’isola e porterà alla violenza.
Secondo Colm Doherty, Pádraic è una persona limitata e noiosa mentre lui, più anziano e più vicino alla fine della vita, vuole dare un senso alla sua esistenza e per questo ha iniziato a comporre musica, invece di passare le sue giornate seduto al pub ad ascoltare le chiacchiere dell’amico. Colm afferma che una volta, Pádraic ha parlato per due ore esatte di quello che trovava nelle feci di Jenny, la sua amata asinella: «L’ho cronometrato!» sostiene. E Pádraic replica: «Non era il mio asino, era il mio pony, il che dimostra quanto bene mi stessi ascoltando!».
Da una storia non-storia come questo rapporto che trasforma due amici in duellanti (ricordate lo splendido film di Rudley Scott con Harvey Keitel e Keith Corradine del 1977?) si possono trarre molte conclusioni. È esplicito il giudizio sull’insensatezza della guerra e sulla nascita quasi occasionale della violenza che finisce per autoalimentarsi. La tematica della vendetta per il torto subito e del crescendo della violenza McDonagh l’aveva già trattato in “Tre Manifesti a Ebbing,” Missouri del 2017 che aveva valso un Oscar sia Francis McDormand (miglior attrice protagonista) sia a Sam Rockwell (migliore attore non protagonista), mentre Colin Farell ha avuto la nomination agli Oscar 2023 come attore protagonista.
Il film fa riflettere anche sul senso del vivere in un piccolo paese dove non ci sono grandi eventi e la noia e la ripetitività quotidiana vengono interrotte da piccole cose: «Che novità ci sono?» chiede ansiosa la donna che si occupa della posta.
Nello scenario è anche palese il rispetto per gli animali, esseri senzienti e comprimari delle nostre vite e il mito delle arti come unico elemento che ci sopravvive. Ma un altro elemento emergente è la forza delle donne; infatti, Siobhán (interpretata da Kerrey Condon), la sorella di Pádraic, è l’unica che si rende conto dell’assurdità del vivere in quel modo e scappa dall’isola.
Il film è ironico e drammatico, all’inizio anche divertente; la categoria del grottesco è nelle corde dell’autore ma va mano a mano scemando, seguendo la trasformazione di un uomo mite e gentile in un geloso vendicatore.
I luoghi per McDonagh sono importanti, la magnifica fotografia di Ben Davis ci rivela un paesaggio straordinario. Con le sue enormi scogliere, le verdeggianti colline ondulate, gli antichi muretti a secco che delimitano i sentieri, e perfino un lago, l’isola di Inisherin è un personaggio importante quanto Colm, Pádraic e Jenny l’asinella in miniatura, poiché il paesaggio mutevole riflette l’inquietudine interpersonale, motore della storia. Le lunghe traversate delle colline verdi e deserte sembrano trasmettere bene il senso di noia e la solitudine. In realtà l’isola non esiste ma è un insieme di diverse località in Irlanda (le falesie di Inis Mór e delle altre Isole Aran).
Questo film riporta insieme Brendan Gleeson e Colin Farrell, protagonisti di “In Bruges – La coscienza dell’assassino” del 2008 anch’esso scritto e diretto da Martin McDonagh.