LICORICE PIZZA – Film di Paul Thomas Anderson. Con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Bradley Cooper, Tom Waits, Benny Safdie, Christine Ebersole, Harriet Sansom Harris, USA 2021. Fotografia di Michael Bauman, musica di Jonny Greenwood, costumi Mark Bridges.
“Licorice Pizza” era il nome di una catena di negozi californiani di LP che richiamava la forma dei dischi in vinile, simile a una “pizza di liquirizia”. Siamo a Encino nella San Fernando Valley, una valle urbanizzata nella zona metropolitana di Los Angeles con le montagne delle Transverse Ranges che la circondano. In questa valle hanno sede numerose compagnie nel campo della produzione cinematografica e televisiva fin dagli anni Settanta.
Così racconta il regista Paul Thomas Anderson: «Anche se non è affatto un film autobiografico, ci sono tanti miei ricordi ed emozioni. Volevo che fosse un omaggio alla mia San Fernando Valley, che considero il luogo più multirazziale. È dove vivo con Maya Rudolph e i nostri quattro figli». Il regista (che è nato proprio nel 1970) in questo film ci racconta, attraverso una storia di amore desiderato, cos’era essere giovani agli inizi degli anni Settanta, com’era Hollywood, quali i problemi dell’American way-of-life di allora (crisi del petrolio). Per questo film PTA si è ispirato un po’ alla vita dell’attore e produttore Gary Goetzman, nato lì nel 1952.
Gary e Alana (interpretati dagli esordienti Cooper Hoffman e Alana Haim) si incontrano al college. Hanno quasi una decina di anni di differenza ma si piacciono immediatamente. Lui fa già l’attore, lei fa l’assistente di un fotografo, lavora per un giornalino scolastico e gira con pettine e specchio per permettere ai quindicenni di darsi una sistemata prima di scattare le foto.
La madre di Gary fa la PR per vari ristoranti, bar e per alcune compagnie cinematografiche e probabilmente il figlio ha ereditato da lei il senso degli affari. Oltre a fare audizioni per il cinema, Gary, con il nickname di “Fat Bernie”, scopre il materasso ad acqua – simbolo distintivo di benessere e modernità – e ne fa subito un business; più tardi, avendo saputo che i flipper diventeranno legali, apre subito il Palazzo del flipper, battendo tutti sui tempi.
Alana, invece, proviene da una famiglia ebrea osservante ed è la terza di tre sorelle. Non ha le idee chiare su cosa vorrà fare da grande e si lascia coinvolgere nelle iniziative di Gary.
Tutto il film è un rincorrersi dei due protagonisti incapaci di dichiararsi: entrambi sono in cerca di gratificazioni quindi provocano gelosie alternate e reciproche, che fanno aumentare il desiderio di stare insieme. Il loro è un amore giovane e naïf come se l’adolescenza si stesse concludendo ma Gary e Alana non vorrebbero finisse mai.
Nelle loro vicende lavorative hanno modo d’incontrare personaggi bizzarri (gli adulti sballati): Jon Peters (interpretato da Bradley Cooper) è il produttore-parrucchiere-compagno di Barbra Streisand (si misero insieme proprio nel 1973) che si è fatto dal nulla e che ostenta tutti i suoi averi come la Ferrari, e Jack Holden (interpretato da Sean Penn), un attore narcisista ed esibizionista ormai un po’ in declino. Gary, aveva incoraggiato Alana a recitare e l’aveva introdotta ad una stravagante press-agent di sua conoscenza.
Alana Haim e Cooper Hoffman sono di una spontaneità incredibile e, pur non essendo particolarmente dotati fisicamente, alla fine del film ci sembrano perfino carini. Cooper, figlio del compianto Philip Seymour Hoffman, racconta: «Licorice Pizza è il mio primo film. Avevo 18 anni quando abbiamo iniziato a girare. È stato come mettermi un paio di scarpe di mio padre e iniziare un cammino che lui conosceva benissimo». Alana Haim è una cantante del gruppo musicale Haim, che comprende le due sorelle Este e Danielle, nel quale suona il pianoforte e la chitarra.
Tra i vari intrepreti vi sono anche i figli di Paul Thomas Anderson – Pearl, Lucille, Jack e Minnie – e perfino sua moglie Maya che appare per la seconda volta, dopo “Vizio di forma”, in una pellicola del marito. Nel film c’è anche tutta la famiglia di Alana Haim, genitori e sorelle.
“Licorice Pizza” possiede una grande potenza visiva e sprizza un’energia contagiosa. Ci riporta indietro nella memoria, con ironia e goliardica nostalgia scava nei ricordi dei primi amori, quelli goffi pieni di insicurezze e di tenerezze.
Il film è un racconto di formazione, ricorda i protagonisti di “American Graffiti” di George Lucas del 1973, è fatto di immagini in movimento, di sguardi e di gesti. Ed è anche una sorta di maratona musicale – senza mai sovrastare troppo le vicende – che inizia con July Tree di Nina Simone, e continua con le canzoni dei Doors, di David Bowie, Paul McCartney, Donovan, Cher e così via. Ma anche di musiche attuali come quelle di Johnny Greenwood.
“Licorice Pizza” è il nono lungometraggio di Paul Thomas Anderson che ha ottenuto tre nominations agli Oscar 2022 (Miglior film, regia, sceneggiatura originale) e vari premi come il BAFTA per la miglior sceneggiatura originale (sempre di Paul Thomas Anderson) e il Critics’ Choice Award quale commedia più bella dell’anno.