THE TENDER BAR -Film di George Clooney. Con Ben Affleck, Daniel Ranieri, Tye Sheridan, Lily Rabe, Christopher Lloyd, Briana Middleton, USA 2021. Fotografia di Martin Ruhe. Visto su Prime Video.
Questo film è tratto dal libro autobiografico “Il bar delle grandi speranze” del giornalista e scrittore statunitense J.R. Moehringer del 2014. Lo sceneggiatore William Monahan, che ha scritto l’adattamento cinematografico, ha scelto di soffermarsi su alcuni episodi dell’infanzia e della permanenza al college.
Siamo a Manhasset, Long Island, – anche se, in realtà, il film è stato girato principalmente nel Massachusetts e nei dintorni – all’inizio degli anni Settanta e J.R. (interpretato dall’esordiente Daniel Ranieri da bambino e da Tye Sheridan da adolescente) è il figlio di Dorothy (interpretata da Lily Rabe), una madre single, e cresce con l’orecchio schiacciato contro la radio per ascoltare la voce del padre (Max Martini) che fa il dj e che è sempre in giro, fin dalla sua nascita. È inoltre, un alcolizzato inaffidabile che si fa chiamare The voice (neanche fosse Frank Sinatra!) e J.R. lo ha incontrato forse un paio di volte.
Dorothy rappresenta tutto il suo mondo, ma all’età di 9 anni madre e figlio, per ragioni economiche, devono traslocare nella casa di famiglia del nonno (interpretato da Christopher Lloyd). Lì l’amorevole zio Charlie (interpretato da Ben Affleck), appassionato di letteratura, supplirà la figura maschile del padre assente: lo crescerà e lo farà diventare un uomo, gestendo il bar di quartiere, assieme ai vari strani personaggi che popolano quel luogo. Quelli che si incontrano al bar “The Dickens” sono poeti, poliziotti, allibratori, star del cinema, soldati, ex pugili. E ciascuno di questi personaggi avrà un’influenza su J.R. Così scopre nello zio, e nei suoi amici, una guida per trovare la sua identità e per comprendere i segreti dell’universo maschile. Gli insegnamenti di Charlie sono fondamentali ed etici, come ad esempio: «Non ti venisse mai in mente di menare una donna, neanche se ti corre dietro con un paio di forbici».
Mentre la madre lotta per garantire al piccolo tutte le opportunità che lei non ha avuto, come ad esempio quella di studiare alla Yale University, J.R. troverà la forza per perseguire i suoi sogni grazie proprio all’affetto del suo mentore e di tutta la famiglia.
L’ambiente dove cresce J.R. è quello della suburbia dove sono affastellate tutte le casette a due piani della middle class.
“The Tender Bar”, è un delicato coming of age che racconta l’infanzia e l’adolescenza dell’aspirante scrittore, una storia di formazione e di riscatto sociale, di amore tra madre e figlio, di solidarietà, ma anche di violenza, di differenze di classe, di assenze.
Ragazzino sensibile e scrupoloso, ma inquieto si mostra più adatto ad osservare e meno a vivere, così come il suo modello barista ed eterno ragazzo, che vive vicariously, osservando il mondo da dietro il bancone. Dopo qualche esperienza deludente J.R. capirà che nonostante tutti gli appoggi, sei tu che devi aiutare te stesso, farcela da solo, reagire, e sarà obbligatorio chiudere i conti con la figura paterna, che incarna il distruttivo genitore controproducente ma seduttivo, che alla fine è solo un narcisista egoista.
George Clooney ha ripreso dal romanzo quel senso d’attesa di un’infanzia tipicamente americana, consacrata a costruirsi un futuro di realizzazione personale. J.R. cresce in un ambiente che sembra esigente, cercando di soddisfare i desideri e le ambizioni materne, comprendendo le spigolature del nonno e costretto a emanciparsi dal padre.
La storia è un po’ una sommatoria di clichés, con l’infanzia disastrata in un ambiente atipico in cui il piccolo J.R. crescerà, prevalentemente di soli uomini. Così il primo amore non corrisposto per una ragazza radical chic che viene da una ricca famiglia benestante, le tante sigarette e i whiskey, con il rischio di diventare ospite fisso del bar, qualche “normale” malattia in famiglia, una breve esperienza in un grande giornale, con la redazione in fermento. Inizierà la carriera giornalistica come fattorino al “New York Times”. Insomma la sua vicenda, ambientata tra gli anni ‘70 e ’80, è simile a quella di molti altri scrittori portati sul grande schermo, ma è diretta con garbo da Clooney e con un’ottima ricostruzione d’ambiente.
Il film è stato presentato al 65° Bfi London Film festival. Molto bravo è Ben Affleck, candidato a migliore attore non protagonista al Golden globe 2022 e al premio Oscar 2022 per il migliore attore non protagonista.