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Maschi spaventati

23 Dicembre 2021
di Alberto Leiss

Questo articolo è pubblicato sull’ultimo numero (149) della rivista Leggendaria, che contiene una ampia parte monografica sul tema della paura, con riferimenti alla pandemia ma non solo. L’inserto, curato da Silvia Neonato e Barbara Mapelli, comprende scritti di Alessandra Ghimenti, Amanda Rosso, Elvira Federici, Liliana Moro, Annalisa Comes, Roberto Escobar, Sara Gandini, Gisella Modica. La rivista può essere acquistata visitando il sito https://leggendaria.it/prodotto/leggendaria-149/.
Del tema della paura hanno discusso Silvia Neonato, Alessandra Ghimenti e Alberto Leiss, con Simone Leoncini sulla web-radio Good Morning Genova: guarda la registrazione Facebook: https://www.facebook.com/goodmorninggenova/videos/317506240241433

MASCHI SPAVENTATI

Assai generalmente la salvezza viene cercata in senso regressivo. (Nazione, virtù, religione. Contrapposizione allo spirito scientifico). Assai raramente si dice che qui si pone un nuovo problema che non ha ancora trovato la propria soluzione.

Robert Musil – L’uomo tedesco come sintomo – 1923

Bauman e Beck ci hanno avvertiti: siamo immersi in una società liquida, in cui molto ci sfugge e scivola via con la stessa facilità con cui oppone resistenza. Mentre si moltiplica la percezione dei rischi connessi a un sentimento generale di insicurezza. Analisi che già vedevano la crescita della paura che una realtà mutante e indecifrabile produce. Martha Nussbaum ha scritto sulla “monarchia della paura” che caratterizza la “crisi politica attuale”. Un testo pubblicato nel 2018 (tradotto in Italia nel 2020), sotto l’enorme impressione suscitata dalla imprevista vittoria di Trump e dalla gravità dello scontro sociale e culturale aperto in quel paese, al quale il trumpismo ha dato voce, consistenza, narrazione. E rappresentazione, culminata nelle immagini paurose dell’assalto al Campidoglio contro la vittoria democratica.
Presagi di ciò che viviamo da due anni: pandemia, sindemia, infodemia. Si sono aggravate, esasperate le paure già prodotte dalla crisi economica del 2008, dal terrorismo, dalla pressione sul nostro mondo ricco (ma ingiusto) dei migranti in fuga dalla fame, dalla guerra, dai disastri ambientali.
La paura genera rabbia, ira. Per Nussbaum la rabbia è “onnipresente e acuta”. “Gli uomini danno la colpa alle donne, le donne danno la colpa agli uomini (…). A destra troviamo la colpevolizzazione isterica dei musulmani, a sinistra la furibonda colpevolizzazione di coloro che ce l’hanno con i musulmani…”. E via di seguito.
Oggi, mentre la paura di infettarsi, infettare, ammalarsi, soffrire e forse morire non ci abbandona, ci si divide tra chi si vaccina e chi si rifiuta di farlo. Tra chi afferma che immunizzarsi è un dovere morale e chi si oppone manifestando, anche con episodi di violenza. C’è anche chi non scende in piazza ma si fida poco di una scienza a rimorchio dei profitti in borsa e delle scelte di governi più o meno impauriti. Anzi terrorizzati dall’ipotesi che nuove ondate del virus provochino altri lutti e dolori e soprattutto blocchino di nuovo una economia capitalistica già stretta tra questioni ambientali irrisolte, incognite tecnologiche e occupazionali e una situazione del mondo drammatica, come le immagini da Kabul hanno testimoniato.
Un contesto paralizzante?
Come altre volte nella storia – rileggere le riflessioni di Musil di un secolo fa, tra una guerra mondiale e l’altra, è istruttivo – le cose possono ancora peggiorare. Ma le radicali evidenze negative dovrebbero spingere a una reazione. Se si vede un baratro in fondo alla strada bisogna avere la prontezza di abbandonarla, di svoltare.
Un gesto che riguarda ovviamente tutte e tutti, ma credo che una responsabilità maggiore competa a noi maschi. Dovremmo essere – secondo stereotipi duri a morire – i più coraggiosi. Invece siamo i più bloccati da paure più o meno inconsce. Che continuano a capovolgersi in violenze private, proclami reazionari pubblici.
Pascal Bruckner ha scritto un libro intitolato “Un colpevole quasi perfetto. La costruzione del capro espiatorio bianco”. Sotto accusa la cultura neo-femminista, antirazzista e Lgbt americana, che prende di mira l’uomo bianco occidentale e che masticando male il “decostruzionismo” inventato dai francesi (da Foucault a Derrida e Deleuze) pretenderebbe di emendare la storia e la cultura. E produrrebbe anche l’esito di un ripiegamento e di una contrizione specificamente maschili: da stupratori aggressivi a nuovi perseguitati?
È giusto, ma anche facile, criticare – come fa Bruckner – gli eccessi della “cancel culture”. Nel suo atteggiamento leggo soprattutto il vittimismo tipico di un certo disagio maschile. Certo il tempo in cui un uomo poteva fare nel suo mondo relazionale il bello e il cattivo tempo sembra finito. C’è stata l’emancipazione femminile, la rivolta femminista, il me-too. Una faccenda ormai globale. E ora siamo di fronte a quello che sembra il fallimento totale di una pretesa di dominare il mondo con il capitalismo e la guerra, “preventiva” e “umanitaria”. Cose inventate per lo più da noi maschi. Non sarebbe meglio rendersene e renderne conto, cercando insieme agli altri e le altre una strada migliore? Anche l’alternativa chiamata socialismo e comunismo è stata un’invenzione maschile e occidentale. Per come era stata pensata è fallita anche quella.
Se l’uomo bianco occidentale oggi vuole evitare la condizione di “sintomo” di una nuova crisi di civiltà dagli esiti imprevedibili dovrebbe per primo spezzare le catene che lo legano a una storia troppo compromessa (certo senza cancellarne gli attori). Potrebbe scoprire – con gli altri maschi non bianchi e non occidentali – un mondo da guadagnare.

ROBERT MUSIL
L’UOMO TEDESCO COME SINTOMO
PENDRAGON, BOLOGNA, 2014
PAG 116, EURO 14,00

ZYGMUNT BAUMAN
MODERNITÀ LIQUIDA
LATERZA, BARI, 2011
PAG 272, EURO 16,00

ULRICH BECK
LA SOCIETÀ DEL RISCHIO. VERSO UNA SECONDA MODERNITÀ
CAROCCI, ROMA, 2013
PAG 380, EURO 23,00

MARTHA C. NUSSBAUM
LA MONARCHIA DELLA PAURA. CONSIDERAZIONI SULLA CRISI POLITICA ATTUALE
IL MULINO, BOLOGNA, 2020
PAG 215, EURO 22,00

PASCAL BRUCKNER
UN COLPEVOLE QUASI PERFETTO. LA COSTRUZIONE DEL CAPRO ESPIATORIO BIANCO GUANDA, MILANO, 2021
PAG 320, EURO 20,00

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