Amor omnia vincit. Mica tanto.
Se ci rivolgiamo alle rappresentazioni dello stesso che vanno sotto il generico nome di passioni , eterni amori e proviamo a stare dietro ai fili che Massimo Fusillo tesse in Eroi dell’amore. Storie di coppie, seduzioni e follie, chi legge attraversa una galleria-labirinto di rimandi letterari, musicali, cinematografici che mirano a mostrare tópoi che nel corso dei tempi rimandano a modelli immarcescibili dei legami tradizionali uomo-donna (e non solo) e che tornano continuamente, colorando a tinte fosche il nostro inconscio collettivo e individuale. L’autore identifica tre modelli-correnti di pensiero dentro il quale si possono ingabbiare (il termine pare in questo caso appropriato) in tre macro categorie, stili letterari, melodrammi, cinematografici.
Ecco allora al primo posto il modello “coppie contro il mondo”, amori che sfidano ogni avversità per perire malamente sull’altare dell’amore, trasposizione simbolica della “cancellazione dell’Io”, scrive Fusillo riferendosi a Bataille. E si chiamano Etiopele, Tazio, Leucippe. partoriti dalla Grecia antica, fino alle star Giulietta e Romeo. Ogni secolo o periodo storico ha una sua ermeneutica della coppia che si spinge oltre le avversità: gli infiniti rifacimenti dei due sfortunati amanti veronesi che hanno fatto il giro del mondo, dei teatri, di registi e sceneggiatori, colorandosi ogni volta della società che li circonda. Le cime tempestose di Brontë immersa nell’umido vittorianesimo, poi strappate da Bunūel alle brume nel suo Abismos de pasión; le governanti buone e quelle cattive (mi perdoni l’autore: quella da lui citata di Fedra mi pare la più crudele tra le traditrici), la natura selvaggia, la componente masochistica che spesso si nasconde dietro la motivazione passionale. E modelli che provano a distaccarsi almeno in parte, e qui votiamo per Diabolik e Eva Kant, storie drammatiche alle spalle e per questo uniti e ladri, bellissimi e amanti. Votiamo per il fumetto, che andava di moda molto prima di approdare su Netflix. Lo abbiamo visto nel rifacimento cinematografico di Mario Bava e aspettiamo di vedere cosa regaleranno i Manetti Bros per il prossimo Natale.
È sulla scena musicale che Fusillo scatena la sua sconfinata e colta passione per il melodramma, baule senza fondo dentro cui tuffarsi, dove “si concentra la totalità centralizzante dell’eros”, che “si oppone al sistema sociale”: Traviata, dalla penna di Verdi alle regie di Visconti e Martone, l’amore della coppia contro la famiglia, la festa tragica che non può mai mancare. Nell’oceano delle passioni il Novecento e le sue rivoluzioni portano alla rappresentazione degli “eroi della differenza”: il processo a Oscar Wilde, che si difende in tribunale invocando la consensualità del giovane con cui ha intrattenuto rapporti; Clive e Maurice di Foster e, chicche raffinatissime pescate per chi legge, come il bellissimo I Neoplatonici di Settembrini, pubblicato post mortem. Seduzioni omosessuali maschili e femminili funzionano anche da specchio alla lotta di classe: uomini ricchi e blasonati inseguono poveri ma belli, donne modeste adorano star del cinema (Eva contro Eva di Mankiewicz).
La scena dell’amore inteso come seduzione-sovversione non poteva infine che essere allestita al banchetto di Don Giovanni, che prepara l’ingresso alle rappresentazione dell’eroe libertino e delle donne sedotte; del morto che ritorna. Sono storie di passioni furiose che ormai non si nascondono più dietro le convenzioni: mostrano le simbologie del doppio, la polarizzazione della rappresentazione uomo a caccia senza pentimenti-donna sedotta, ma anche quelle “sfacciate” come Carmen, rivisitata da molti, di cui l’autore menziona i film di Rosi e Saura.
Eroi dell’amore è una come una scala di Escher: costringe chi legge ed è cultore della materia a prendere appunti per riempire i vuoti della propria conoscenza bibliografica e allo stesso tempo leva il sonno perché, non bastassero i rimandi dell’autore, si aggiungono quelli personali a formare una individuale biblioteca delle passioni.
Alla fine una conclusione occorre per tirare le fila: “l’amore eroicizzato e monomaniaco resta femminile, quello maschile collezionista e libertino. Entrambi periti nella cornice dell’eroicizzazione dell’amore come monomania assoluta”.
Dedicato a chi riesce a uscirne e a riveder le stelle.
Massimo Fusillo, Eroi dell’amore. Storie di coppie, seduzioni e follie, Il Mulino, Milano 2021.
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