IO, LUI, LEI E L’ASINO – Film di Caroline Vignal. Con Laure Calamy, Benjamin Lavernhe, Olivia Côte, Louise Vidal, Marc Fraize, Jean-Pierre Martins, Marie Rivière, Francia e Belgio 2020. Fotografia di Simon Beaufiks. Musica di Matei Bratescot –
“Antoinette dans les Cévennes”, il titolo originale, è un film molto divertente, ritorno alla regia di Caroline Vignal dopo vent’anni dall’esordio. Infatti Caroline Vignal aveva diretto nel 2000 “Les autres filles”, un dramma di formazione di un’adolescente apprendista parrucchiera che cerca di perdere la verginità e fa amicizia con una compagna di classe che le dà consigli sul sesso.
“Io, lui, lei e l’asino” è la storia di una ragazza single che ha l’abilità di ficcarsi sempre in storie d’amore sbagliate. Antoinette Lapourge (interpretata da Laure Calamy) è una maestra di scuola che ha una storia con Vladimir Loubier (interpretato da Benjamin Lavernhe), il padre di Alice (la piccola attrice Louise Vidal) una sua studentessa.
Arrivate finalmente le vacanze, Antoinette vede sfumare l’ipotesi di un suo viaggio con Vladimir perché, all’ultimo momento, lui viene incastrato in una gita famigliare di una settimana in campagna nel Parco Nazionale des Cévennes organizzata dalla moglie Eléonore (Olivia Côte). Situato nella parte meridionale del Massiccio Centrale, il Parco ha una superficie di più di 300.000 ettari; lì si trovano una flora ricca e una fauna molteplice, tanto che l’UNESCO ha inserito il parco nella rete mondiale delle riserve della biosfera. Caratteristica della vacanza sportiva e spartana è una gita a tappe con l’asino.
Sentitasi abbandonata Antoinette, per sfogare la sua rabbia, decide di andare anche lei a sperimentare questa vacanza e parte con l’obiettivo di incontrare il suo amante segreto. Intraprende in tal modo il cosiddetto “cammino di Robert Louis Stevenson” primo grande raconteur della zona, il cui itinerario è diventato un libro, il principale punto di riferimento per chi visita il Parco e si dà all’escursione. Il sentiero, nel dipartimento del Lozère, fa parte della rete dei percorsi francesi della Grande Randonnée.
Dall’arrivo di Antoinette al Parco tutta una serie di gags e di goffaggini la accompagneranno all’incontro con Patrick, un asino testardo come un “mulo”!
La storia è tutta qui: nel rapporto in crescendo tra Antoinette e Patrick, nell’incontro tra Antoinette e la famiglia Loubier e di ciò che ne consegue.
Molto del successo del film è basato sulla bravura comica e drammatica di Laure Calamy – già interprete di una serie TV molto amata intitolata “Chiami il mio agente!” – e che ha vinto con questo film il Cesar 2021 per la migliore interpretazione femminile. Ma anche l’asino è delizioso!
Ogni tanto capita di vedere una pellicola che ha come co-protagonista un animale che non è tra i più tradizionali pet. Non bisogna dimenticare l’importanza di questo animale – l’onoterapia è una terapia assistita dall’asino riconosciuta dal Ministero della Salute e dal Centro di Referenza Naturale – che aiuta moltissimo le persone affette da disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, dipendenti da qualunque causa così come, in un certo senso, aiuterà la protagonista malata d’amore. Questo film me ne ha evocato un altro divertente “In viaggio con Jaqueline” di Mohamed Hamidi, una coproduzione franco-marocchina del 2016. È il racconto dell’attraversamento della Francia a piedi – da Marsiglia a Parigi – del contadino Fatah che vuole portare la sua vacca Jacqueline alla fiera annuale parigina.
C’è anche un aspetto rohmeriano in “Io, lui, lei e l’asino”, nell’innamoramento di Antoinette, e non a caso Caroline Vignal ha fatto fare una piccola parte – una sorta di citazione – anche a Marie Rivière, protagonista de “Il raggio verde”.
La fotografia, sottolineata dall’ottima colonna sonora di Matei Bratescot, è molto bella anche se mi sarei forse aspettata un panorama molto più vasto e variegato.
La produzione del film è della Chapka Films in collaborazione con La Filmerie e France 3 Cinéma.