Rosa / Nero

uomini e donne nella cronaca di tutti i giorni

In una parola / Violenze maschili. Mai più?

28 Novembre 2020
di Alberto Leiss

Platone e Aristotele ritratti da Raffaello

Pubblicato sul manifesto il 24 novembre 2020 –

Con un quotidiano nazionale sta uscendo in edicola una ennesima collana di volumetti sulla storia della filosofia (occidentale) attraverso ritratti degli autori più importanti. Autori, plurale maschile non per caso. Su 45 titoli, da Platone e Deleuze, non ce n’è uno solo – uno solo! – dedicato al pensiero di una donna. Non è certo la prima volta che un’osservazione di questo genere viene avanzata, e sento tutto il rischio di ridursi a constatazioni stucchevoli.
Ma non è inutile ricordare a noi stessi che una tradizione ben dura a incrinarsi ci parla di un modo di vedere la logica, la morale, la politica, la scienza e quant’altro, definito interamente da uomini. Più che “correre ai ripari” inserendo in tali sillogi i nomi di filosofe e pensatrici (e sarebbe ovvio ammettere che il pensiero delle donne è esistito da sempre, non solo da quando al prezzo di dure battaglie sono entrate anche negli esclusivi club delle fabbriche ideologiche maschili) bisognerebbe assumersi la responsabilità di ciò che abbiamo “partorito” simbolicamente in questi secoli, sapendolo parziale. Tante cose interessanti e buone, certo, persino sublimi. Ma anche molte cose cattive. A cominciare da queste plateali rimozioni, che hanno un sapore persino più violento quanto più inconsapevole, inconscio.
Starei per dire una sorta di “rivittimizzazione”. Per secoli ti escludo dai campi del sapere costituito. Poi insisto negando l’evidenza di contributi femminili che da tempo ormai stanno cambiando il mondo.
Domani è anche la giornata mondiale contro la violenza degli uomini sulle donne. E il rischio di ripetizioni retoriche e anche stucchevoli è abbastanza alto. Queste occasioni sono utili – credo – se aiutano a andare alla radice del fenomeno della violenza sostenendo azioni, ricerche, riflessioni che durano nel tempo di ogni giorno, e non solo una volta all’anno.
È il caso di un progetto europeo che proprio da domani prende avvio, il cui titolo “Never again” credo possa essere letto in due modi intrecciati: non solo l’auspicio che queste forme di aggressione scompaiano, non avvengano “mai più”, ma anche che si affrontino i tanti casi in cui la violenza esercitata su una donna sia di fatto replicata, avvenga “di nuovo” nel percorso che la vittima affronta per liberarsi della violenza stessa, o nel racconto che registra l’atto violento: le molestie, gli stupri, le pressioni psicologiche in famiglia, i femminicidi.
Il progetto (promosso dall’Università Vanvitelli della Campania con alcuni partner: D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, Il Sole 24 ore, Prodos Consulting, MASC – Movimento Artistico Socio Culturale, Associazione Maschile Plurale) prevede un biennio di azioni di formazione, di comunicazione e di spettacolo rivolte a chi opera nella giustizia, nelle forze dell’ordine, nell’informazione. La violenza infatti troppo spesso si replica nelle modalità di un processo, nel linguaggio di certe sentenze, nel momento in cui una donna trova la determinazione di fare una denuncia, o ancora nel modo in cui è raccontata la cronaca sui media.
Se ne parlerà domani, tra l’altro, nel corso di una iniziativa on line organizzata dalle 18 alle 20 da uno dei partner, MASC, che sarà aperta dalla docente Antonella Polimeni, appena nominata rettrice della Sapienza (dopo 700 anni di rettori maschi). Seguiranno numerosi altri contributi e anche performance artistiche. Il progetto “Never again” sarà illustrato con la partecipazione di Manuela Marchioni, amministratrice delegata del gruppo di consulenza Prodos. L’evento si può seguire su questi link:
https://www.facebook.com/associazionemasc
https://www.facebook.com/direfarecambiare2030

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