Che accade alle donne chiuse in casa con mariti violenti? Ai detenuti stretti in celle superaffollate? Agli anziani dei quali si ipotizza che saranno costretti a restare a casa per il loro bene? Domande sfinenti nel brusio delle paure da coronavirus.
Ma degli esseri piccoli, della loro “liberazione” (così Ada Colau, sindaca di Barcellona che di bambini ne ha due, di nove e tre anni) parlano in pochi. Chiara Saraceno è una. Giuseppina Sbrescia che pubblichiamo qui accanto, un’altra.
Dicono gli psicologi che il lockdown fa male alla salute mentale; per questo più di tanto non lo reggi. Il bambino ha difficoltà a nominare il suo bisogno di saltare, strillare, correre, scoprire; non capisce che lo considerano una bomba umana e per questo sta confinato.
Considerazione dalla natura ineluttabile. Nonostante la Babele delle affermazioni, l’esplosione delle smentite.
La coscienza dei governanti si è messa tranquilla grazie alla didattica on line. Ammesso che in tanti possano praticarla – e i genitori non hanno un’idea precisa di cosa facciano, né cosa apprendano i figli – sul buco nero della scuola per l’infanzia, della scuola elementare la ministra dell’Istruzione sancisce: Si torna nelle aule a settembre.
I politici italiani ci intrattengono sulla fase 2 mentre Jacinda Ardern – primo ministro della Nuova Zelanda – in un intervento ufficiale del 7 aprile si è premurata di avvisare i bambini: “Sarete contenti di sapere che noi consideriamo la fatina dei denti e il coniglietto pasquale lavoratori essenziali: sarà quindi loro concesso di visitare le vostre case”. E la premier norvegese, Erna Solberg ha deciso di rivolgersi direttamente ai piccoli prima del confinamento in casa.
Bé, sapete, le donne spesso hanno maggiore sensibilità. Sono più empatiche. Veramente ho letto in un’intervista le parole della sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa: “ Gli anziani vanno tutelati, ma devono sapere ad esempio che non sarà possibile abbracciare i nipotini”. Sapremo in seguito dalla “prodiana di ferro” (definita così dalla stampa) quanto verrà comminato di multa all’ estremista delle coccole e come faranno i vigili a intervenire per sciogliere gli eventuali, pericolosi viluppi affettivi.
Qui bisogna aprire una parentesi sulla questione dell’ordine pubblico.
Se quattro vigili inseguono una mamma che sta correndo in una piazza vuota con la sua bambina dietro alle bolle di sapone e la multano perché ha trasgredito la regola del distanziamento sociale (in Italia per Pasqua le infrazioni alla quarantena sono state il 5 % su un totale di popolazione osservante delle regole) e in questo 5% c’è pure il malcapitato che prendeva il sole sulla spiaggia di Rimini completamente solo, ritrovatosi con due droni sulla testa, e c’è la signora che inseguiva il gatto fuggito di casa, e i casi ridicoli, assurdi, che si vanno moltiplicando, non si tratterà di abuso di potere?
Spiegano: Se altri imitassero simili gesti, si creerebbe un assembramento. E perché mai la spiaggia, la piazza vuota, il gatto ribelle, dovrebbero creare questa ondata imitativa? Vero è che quando si rompono i precetti (pur dettati dal caos) che dovrebbero garantire la comunità, è la comunità stessa che ti mette all’indice come deviante. E riprovevole.
Comunque, da due mesi nessun essere piccolo va al parco, dal giornalaio per comprare la busta di dinosauri, in strada per leccare un gelato. Sappiate che ha passato la Pasqua senza nonni, zii, cuginetti, magari con papà e mamma che, se nativi digitali, continuano a cercargli la lezione di yoga, lo spettacolo di burattini su Youtube. E per quelli e quelle – forse sono la maggioranza – che non possono accedere allo schermo di un computer o di un tablet semplicemente perchè in casa non c’è?
Il corpo del bambino è scomparso. Strappargli di dosso gesti abituali, comportamenti consueti, ha significato disincarnarlo, fargli perdere consistenza.
Perché non immaginare delle soluzioni in sicurezza per questo essere piccolo? Aule riaperte con i doppi turni; possibilità di incontri in gruppi ridotti; “forme di socialità controllata” (Chiara Saraceno); servizio civile di quartiere dedicato a loro. Altro che la pappa portata agli anziani fino a gennaio dai “maturandi” (sempre l’ineffabile ministro Boccia)! Ma con questo personale politico volete che qualcuno tra loro si prenda cura del corpo e della fantasia dei bambini?