Nanni era sempre indaffarato.
Tutti i giorni si svegliava e pensava a cosa doveva fare, a cosa era in sospeso dal giorno prima.
Prendeva il telefono e chiamava.
Girava con una macchina color bordeaux. Una volta mi è capitato di salirci.
Anche dopo gli 80 anni lui era convinto di prendere la macchina. La parcheggiava sempre davanti ai cassonetti e, credo per miracolo, non era mai stato multato (o forse sì, ma lui faceva finta di niente).
Quando andavi in macchina con Nanni ti rendevi conto che non stava guidando, stava più che altro navigando. Intorno la gente si scannava, urlava insulti, faceva peripezie per evitare la sua macchina che guidava con andatura costante. “Galleggiava” nel traffico.
Insomma, quando scendevi baciavi il terreno (proprio come i naufraghi), ma nonostante questo Nanni non faceva mai incidenti (o almeno credo).
Da qualche anno con Nanni c’era sempre Rosalia, una ragazzetta piccola, occhi neri, capelli da Mafalda, siciliana, magrolina. Rosalia stava con Nanni tutti i giorni e in questi anni ha riordinato l’enorme archivio delle sue cose.
Nanni la chiamava “Rosamia”.
La povera Rosalia doveva interfacciarsi con me per chiedermi di fare le spedizioni dei libri, per le questioni pratiche e tutto quello che aveva a che fare con Alfabeta2.
Insomma, Rosalia è stata la persona che probabilmente in questi ultimi anni ha vissuto più a pieno la vitalità culturale di Nanni Balestrini e che fino al giorno prima era lì vicino a lui a prendere appunti sulle cose da fare.
“Facciamo una nuova rivista!
Facciamo un nuovo Almanacco!
Inviamo l’Alamanacco a tutti!
Donne, è arrivato l’Almanacco!
Facciamo un grande festival!
Facciamo una mostra”.
E così via.
Nanni stava sempre a fare cose.
In questi giorni tutti hanno voluto raccontare la loro storia su Nanni o del loro rapporto con lui, ma RosaSua è un po’ timida così l’ho voluto fare io.