OCEAN’S 8 – Film di Gary Ross. Con Sandra Bullock, Cate Blanchett, Anna Hathaway, Helena Bonham Carter, Mindy Kaling, Sara Paulson, Rihanna, Dakota Fanning, Awkwafina, Charlotte Kirk, Richard Armitage, James Corden, Eliott Goul, Matt Damon, Olivia Munn, Katie Holmes, USA del 2018. Sceneggiatura di Gary Ross e Olivia Milch –
Debbie Ocean (la bella cinquantaquattrenne Sandra Bullock) è la sorella del famoso scassinatore di Casinò, Danny (George Clooney in “Ocean’s 11” di Steven Soderbergh), e dopo cinque anni passati nella galera di New York per truffa, ottiene di uscire sulla parola. Era stata tradita da Claude Becker (Richard Armitage), il proprietario imbroglione di una galleria d’arte, suo partner nel lavoro come nella vita, che l’aveva voluta incastrare. Ogni giorno durante la sua detenzione – si era fatta mettere in isolamento per stare più tranquilla e concentrata – lo ha passato ad organizzare mentalmente un colpo miliardario al Gala annuale, che si tiene al Metropolitan Museum of Art, sulla 5th Avenue, con il quale avrebbe potuto rifarsi anche dell’affronto subito. Giorno dopo giorno, Debbie in cella perfezionava i dettagli studiava gli eventuali piani B e sceglieva le persone con le quali eseguire il colpo.
Una volta uscita, rintraccia le vecchie amiche e le ritrova tutte che sbarcavano il lunario con piccole truffe. Così la prima parte del film è la presentazione dei vari personaggi – forse un po’ troppo lunga – dalla più esperta Lou (la bravissima Cate Blanchett) con cui dividerà la regia del colpo, a Tammy (Sara Paulson), diventata nel frattempo moglie suburbana e madre di due pargoli, dall’abilissima Nine Ball (Rihanna) alla tagliatrice indiana di diamanti Amita (Mindy Kaling). Ingaggeranno Rose (Helena Bonham Carter), una stravagante stilista in tremendo declino negli ultimi tempi, e la hacker Constance (Awkwafina).
Il “colpo del secolo” consiste nel rubare un collier di diamanti del valore di 150 milioni di dollari dal collo di Daphne Kluger (Anna Hathaway), una famosissima attrice ospite d’onore del MET Gala organizzato da Anna Wintour, direttrice di Vogue, nel cuore di Manhattan. Il film è un tripudio di bellezza e di ricchezza, dai gioielli di Cartier ai vari abiti da sera (Valentino, Dolce e Gabbana ecc.) alle architetture del MET, come le aggiunte di McKim, Mead & White del 1910 e la maestosa ala Egizia realizzata tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 da Kevin Roche, che ha poi seguito tutti i lavori del Museo per più di quarant’anni. L’attenzione del regista per l’architettura newyorchese si nota anche nella scena girata nell’ex Terminal della TWA progettato da Eero Sarineen nel 1962, oggi pronto per diventare un Hotel di lusso.
Un vezzo del regista è stato quello di inserire nella grande serata, personalità famose quali camei: è presente la stessa Anna Wintour, lo stilista di origini taiwanesi Alexander Wang, l’attrice e imprenditrice Kim Kardashian, le tenniste Marija Sarapova e Serena Williams, il giornalista americano Derek Blasberg, la Contributing Fashion Editor di Vogue America Lauren Santo Domingo, il cantante britannico Zayn Malik, la top model Kendall Jenner, l’attrice Katie Holmes, la show-girl Olivia Munn, la top-model brasiliana Adriana Lima, la modella e nipote di Alec, Hailey Baldwin e lo stilista di origine boema Zac Posen.
“Ocean’s 8“ costituisce una versione al femminile dei vari film “Ocean’s”, con molto meno ritmo ma più glamour. Evitando quindi di fare spoiler, mi limito a suggerire di vedere il film per chi vuole passare un paio di ore spensierate, rifarsi gli occhi e tifare per le belle e simpatiche criminali. In realtà il primissimo “Ocean’s 11” è stato diretto da Lewis Milestone nel 1960, con gli attori Peter Lawford, Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis jr. Nel 2001 Steve Sodebergh ne ha fatto un remake, seguito da “Ocean’s 12” nel 2004 e “Ocean’s 13” nel 2007 con George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon, Al Pacino, Bernie Mac, Casey Affleck, Scott Caan, Eliott Gould, Shaobo Qin, Don Cheadle, Eddie Jemison, Andy Garcia, Carl Reiner, Ellen Barkin.
Il regista di questo “Ocean’s 8” Gary Ross è uno strano personaggio. Molto attivo in opere civili, organizzazioni caritatevoli e di solidarietà, era un bravo sceneggiatore che ha debuttato nella regia nel 1998 con il film delizioso “Pleasentville”, dove i due protagonisti si trovano catapultati in una sitcom degli anni ’50 e la loro presenza diventerà rivoluzionaria. Un pretesto divertente per criticare l’America degli anni ’50 e svelarne le ipocrisie. Passerà poi a esplorare altri generi, tutti intrapresi con successo, tanto è vero che è stato nominato quattro volte agli Oscar con opere differenti: come co-sceneggiatore di “Big” con Tom Hanks nel 1988; per “Seabiscuit” con Jeff Bridges, Tobey Maguire e Chris Cooper nel 2003; per “Hunger Games” nel 2012 con Jennifer Lawrence e per “Free State of Jones” nel 2016 con Mattew McConaughey.
Per la sceneggiatura di “Ocean’8” Gary Ross si è fatto coadiuvare dalla trentenne Olivia Milch che gli ha dato un tocco femminile e up-to-date.