Oltre allo “stupore felice” di Letizia Paolozzi, le dimissioni del papa (occorre dircelo e rifletterci lungamente) hanno prodotto emozioni a valanga nel popolo femminile. Di segno diverso, ma non tanto.
No more pope!!!!! Così’ le Femen hanno festeggiato a Parigi, nella chiesa-simbolo di Notre Dame la “rinuncia” di Benedetto XVI, con gli ormai celebri (e bellissimi) seni al vento, già’ messi a nudo il 13 gennaio di fronte ad un intimidito pontefice…
Ma come – viene da chiedersi – non e’ lui lo stesso uomo che da Prefetto della Congregazione gia’ del Santo Uffizio aveva attribuito una nuova e piu’ moderna sacralità’ alla differenza sessuale? Riscuotendo anche un certo stupito ascolto nel femminismo nostrano, prontissimo a rivendicare la primogenitura teorica di una centralità’ così’ autorevolmente riaffermata…
Ebbene: quando la differenza si mostra, nella sua seducente carnalità’, mette a nudo anche il sigillo piu’ intimo della guida spirituale di oltre un miliardo di cattolici. E’ cosi’, il papa, anche nelle vesti di un fine esegeta di testi e antichi codici, e’ pur sempre un uomo e… i seni sono la vera differenza: già’ stigmatizzata come fonte del peccato da S.Paolo.
Anche il Papa e’ un guardiano della illiberta’ femminile? Le Pussy riots sono convinte di si’, ma intanto – per ora – limitiamoci a prendere atto che questo uomo in veste di pontefice rinuncia volontariamente ad un immenso potere.
Cosa che Putin non farebbe mai.