Provo a dire quello che vedo, di queste elezioni politiche 2013, in attesa dei risultati delle regioni.
– Una vittoria tecnica e ingestibile del centrosinistra, dietro la quale una classe politica malata fino al midollo di politicismo – e parlo anche e soprattutto per Sel, di cui faccio parte – nasconde la sconfitta sostanziale.
-Un Pdl ringalluzzito, che decide di giocarsi fino all’ultima carta, tutto. Ulteriore elemento che ci mostra chi è SB e il suo schieramento, le abilità (abilità rivolte al proprio esclusivo beneficio, ma abilità) che mette in campo, mai prese sul serio, gli interessi che mobilita a suo favore.
– Il fatto nuovo, epocale, di cambiamento storico. Il 25 per cento di Grillo. Più o meno la forza del glorioso Pci, ricordava Achille Occhetto. Tutti ci si è fermati a guardarne con grande snobismo e luoghi comuni esclusivamente la superficie. Lui che urla, la mancanza di democrazia. Non si è guardato ai fattori aggreganti, che non sono così esteriori come la protesta urlata, rappresentata dal comico sul palco. Non solo sono nuovi, i grillini, sono disinteressati. È evidente – ci sono i comportamenti a dirlo, non solo le parole – che non vanno in parlamento per prendere soldi, ma per un progetto. Di quale partito, si può dire qualcosa del genere? Il progetto Rivoluzione civile – che intendeva raccogliere la protesta di sinistra – non è caduto proprio su questo? Troppi signori che volevano tornare a tutti i costi ai privilegi del Parlamento?
Naturalmente di Grillo, dei grillini – oltre che di tutto il resto – bisognerà occuparsi a fondo. Compresi gli aspetti contraddittori, poco chiari della loro proposta.
-In questo momento mi preme dire un’altra cosa. Per me la più importante, soprattutto alla luce del convegno di Bologna del 9 febbraio: Donne,vita,politica: cosa cambia? Se i calcoli della vigilia erano fondati, e credo lo siano, la rappresentanza del centrosinistra e anche dei grillini -non del centrodestra e di Monti – avrà una consistente percentuale di elette. La mia domanda è: cosa avranno da dire, da proporre, da agire, in questa situazione politica?