Quando arriva un figlio intorno ai sessant’anni la vita si fa “a colori”. La nuova creatura, scrive Sabina Mainardi de L’Espresso, “sconvolge felicemente ogni priorità”. A chi si riferisce? Di nuovo a Gianna Nannini e alle altre madri tardive che sfidano la biologia e scandalizzano il mondo? Macchè. Oggi alla ribalta sono i padri tardivi. E con evidente benevolenza se ne citano le testimonianze.
Da Phil Collins (60 anni) che “rivuole indietro la sua vita” tramite i figlioletti di 5 e 9 anni a Corrado Passera (56 anni) che grazie alla terza figlia di due mesi è indotto “a pensare al futuro ancora più a lungo”. Lamberto Sposini (58 anni), due volte nonno e di nuovo papà, non ha dubbi: “è meglio essere padre adesso”.
Immaginiamo la pensino come lui Flavio Briatore, Gianfranco Fini, Michele Placido, Franco Tatò. Luciano Gaucci, Sergio Cofferati, Rod Steward e via elencando dal mondo dei Vip. Per diventare padri a sessant’anni, ci assicura L’Espresso, conviene seguire una semplice tabella di marcia: 1) fare lo spermiogramma per sapere la vivacità degli spermatozoi; 2) controllare la prostata con l’andrologo; 3) fare un’ecografia ai testicoli; 4) controllare l’assetto cromosomico; 5)smettere di bere e fumare. Se tutto è ok si può procedere verso la “paternità di qualità”.
La tabella non cita le madri e non ricorda che devono essere più giovani, molto più giovani, se si vuole il risultato.
Fare i figli sotto i 30 anni sarebbe invece sconsigliabile ai maschi. Oggi i papà che vogliono andare in sala parto, accompagnare i bambini a scuola e dal pediatra e, addirittura, condividere una piccola parte del lavoro domestico, rischiano di giocarsi il futuro. Troppo stress. Come conciliare vita privata e lavoro?
Rimandare la paternità è più semplice. L’idea di cercare un’alleanza con le donne, massime esperte in materia, per rendere più flessibile il mondo del lavoro e più agevole per giovani genitori, serpeggia solo nelle ultime righe dell’ultima colonnina del servizio del settimanale.
Ma ci sono “tendenze” e tendenze. Su “Io donna” viene magnificata quella, opposta, di non fare figli, né da giovani né da anziani, e di rivendicarlo con orgoglio. Crescono, negli Usa e in Gran Bretagna soprattutto, le associazioni e i siti web child-free o child-free dating “per far incontrare partner che si giurano eterna sterilità”. I bambini sono molesti e disordinati (come avrebbe dichiarato Hug Grant). Ed anche antiecologici. Inquinano. Ognuno di loro “costa” infatti 9441 tonnellate di CO2, dice tale Lisa Hymas del portale americano ecologista grist.org.
E poi ci si meraviglia dello “scontro di civiltà”.