Mentre la scorsa domenica Alessia Mancini, miss Lazio, in lacrime, gridava in diretta su RAI Uno “non sono una trans”, a Torre del Lago veniva eletta la vera Miss Italia Trans 2010. Marika D’Amico, 32 anni, vocalist in una discoteca. Al momento della vittoria ha ringraziato commossa Dio, la famiglia, le amiche brasiliane e Torre del Lago (tgcom.mediaset.it).
La Mancini, e l’ha detto anche in Tv e al Corriere della sera (13 settembre), sostiene di non aver nulla contro i trans, anzi, ma che lei proprio non lo è. E al giornalista sciocchino che la invitava a non esagerare nel disappunto che in fondo era tutta pubblicità, replicava: “Ti piacerebbe se qualcuno ti dicesse che sei una donna e ti sei sottoposta ad un operazione?” Un’ipotesi sconvolgente. Il tutto era surreale: la miss alta 1,84 in lacrime e bikini, la Carlucci che la consolava materna, Emanuele Filiberto che saltellava, Patrizia Mirigliani che leggeva un comunicato Ansa e 3 milioni e mezzo di telespettatori.
“Tutti lì a cercare tra le cosce delle ragazzone quel qualcosina di troppo di cui si è tanto parlato in questi giorni” (Libero, 13 settembre). Non ha torto il brutale quotidiano di Maurizio Belpietro a sostenere che è stato “il potere del terzo sesso” a ridare vita “al solito concorso floscio che ci servono da 71 anni senza pietà e senza pepe”. Floscio e pieno di cellulite, a sentire gli impietosi giurati maschi.
Ma è il “senza pepe” quello che più colpisce chi guarda a questo rito con l’occhio un po’ snob di chi, come la sottoscritta, non riesce a rassegnarsi a tale esibizione di giovani femmine. Le quali per altro, a differenza di 70 anni fa, paiono del tutto consapevoli del fatto che il loro corpo è un attrezzo di lavoro, un dono da mettere a frutto (Stracquadanio insegna).
Basta leggere su Dipiù le note che accompagnano le foto delle 60 concorrenti: chi studia legge e chi economia, chi vuole diventare ostetrica e chi modella, chi è laureata in lingue e chi studia odontoiatria. Tutte però provano a giocare la carta dello spettacolo. Anche Miss Lazio, che ha studiato ragioneria e ha fatto un anno di psicologia del marketing, vorrebbe diventare conduttrice tivù, come Michelle Hunziker o Simona Ventura. Miss Italia è una tappa del curriculum.
“Sei una tosta” le ha detto Gabriella Carlucci vedendola tener testa al giornalista sciocchino di Stop e Vero, mentre Guillermo Mariotto (stilista e giurato) la rincuorava e si complimentava con lei. E, per aggiungere qualcosa alla confusione di genere oltre che a quella semantica, Mariotto aggiungeva: “Non sarà una trans, ma ha le palle, la ragazza” (magazine.libero.it).