EMILIA PÉREZ – Film di Jacques Audiard. Con Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Édgard Ramirez, Adriana Paz, Mark Ivanir, Eduardo Aladro. Francia 2024. Coreografie di Damien Jalet, fotografia di Paul Guilhame, musica di Clément Ducol e le canzoni di Camille.
Alcuni critici hanno interpretato le 13 nominations agli Oscar 2025 ottenute da questo film, come risposta hollywoodiana al risultato delle recenti elezioni americane. Infatti, abbiamo più volte notato come negli ultimi anni dietro l’attribuzione degli Oscar si sia sempre letto un atteggiamento, in qualche misura, politico.
Per confezionare questa sorta di film musicale possente e trasgressivo il regista e sceneggiatore francese sceglie tre bravissime attrici di cui Karla Sofía Gascón (che interpreta Emilia Pérez) è in corsa agli Oscar come miglior attrice protagonista e Zoe Saldana (che interpreta Rita Mora Castro) come miglior attrice non protagonista.
Siamo dunque a Città del Messico dove Rita Mora Castro, praticante in uno studio legale, fa assolvere (a malincuore) un imputato di omicidio facendolo passare per suicidio. Ciò provoca clamore e Rita riceve una telefonata di un ipotetico cliente che le promette un enorme compenso in cambio di una missione non specificata. Nell’ipotesi di diventare indipendente dallo studio legale, Rita accetta l’incontro che si rivela essere Juan “Manitas” Del Monte, noto criminale e spacciatore messicano. La richiesta è molto strana: il boss mafioso vuole diventare donna e ha bisogno di un aiuto per sottoporsi segretamente all’intervento chirurgico.
Rita contatta famosi chirurghi nel mondo e alla fine l’operazione avrà il suo esito: Rita riceve molti soldi, Manitas inscena una finta morte, manda la moglie e i due figli in Svizzera per la loro sicurezza, e inizia una nuova vita con il nome di Emilia Pérez.
Dopo qualche anno Emilia ha nostalgia dei figli e chiede di nuovo aiuto a Rita in qualità di avvocata. Jessica (la moglie di Manitas interpretata da Selena Gomez) accetta malvolentieri il rientro a Città del Messico a casa di Emilia presentata come cugina ed erede di Manitas, ma poi riprende la sua relazione con un certo Gustavo Brun (interpretato da Édgard Ramirez) con cui aveva avuto una storia negli ultimi tempi del matrimonio.
Emilia inizia a fare opere benefiche (sensi di colpa?) aiuta i poveri a ritrovare i desaparecidos (molto probabilmente le sue vittime) senza percepire alcun compenso ed è amata dalla gente. Ma vive un dramma interiore tra le due parti di sé: è ancora attratta/o dalle donne e ha un attaccamento quasi morboso nei confronti dei figli – che peraltro dovrebbero essere dei nipoti – più simile ad un atteggiamento materno che paterno. Così quando Jessica gli comunica la sua intenzione di sposarsi e di andare a vivere da un’altra parte, Emilia soffre e si infuria. Tralascio il racconto di tutta la storia che lo spettatore potrà apprezzare nella veste un pò ridondante con cui Audiard la descrive.
La location delle riprese avrebbe dovuto essere Città del Messico ma poi si è optato per fare tutto in un teatro di posa vicino Parigi che ha lasciato più margini di libertà per i numeri musicali.
Il film ha già ottenuto parecchi premi: quattro Golden Globes 2025 (miglior film commedia o musicale, migliore attrice non protagonista a Zoe Saldana, migliore canzone originale El Mal e il migliore film straniero), mentre al Festival di Cannes 2024 aveva ottenuto per tutte e tre le attrici il premio di interpretazione femminile e il premio della giuria. Pertanto credo che parta in pole position anche per gli Oscar 2025.