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Microcritiche / Il giurato in crisi del vecchio Clint

28 Novembre 2024
di Ghisi Grütter

GIURATO N.2 – Film di Clint Eastwood. Con Nicholas Hoult, Toni Colette, J.K. Simmons, Chris Messina, Zoey Deutch, Cedric Yarbrough, Kiefer Sutherland, Gabriel Basso, Francesca Eastwood, Leslie Bibb, Amy Aquino, USA 2024. Sceneggiatura di Jonathan Abrams, fotografia di Yves Bélanger, musiche di Mark Mancina.

Clint Eastwood all’età di 94 anni continua a stupirci dirigendo i suoi film con una regia impeccabile. Questo ultimo film, “Giurato n.2” si inserisce in un classico filone processuale americano detto legal drama.
Quello che lo rende particolare è che il reato è visto attraverso gli occhi di uno dei giurati, cui il regista/attore sottolinea il conflitto psicologico, tra il desiderare la giustizia e il salvaguardare la sua famiglia. Il film fa ragionare sul concetto di idealismo, di coraggio e di moralità.
Siamo a Savannah, in Georgia, e Justin Kemp (interpretato da Nicholas Hoult) è stato selezionato per prendere parte alla giuria per un processo di un caso di omicidio. Justin è un classico good guy nonostante abbia un passato di etilista ormai superato da più di quattro anni. Ha una moglie (Ally interpretata da Zoey Deutch) incinta con gravidanza avanzata e a rischio, in quanto hanno già perso, l’anno precedente, una coppia di gemelli. Conducono una classica vita da middle class suburbana: lui svolge un lavoro impiegatizio tutti i giorni alle 9.00 alle 16.00, poi torna a casa ad aiutare la moglie e fare giardinaggio.
Un flash-back mostra che un anno prima James Sythe e la fidanzata Kendall (interpretati da Gabriel Basso e Francesca Eastwood) erano in un bar locale dove hanno iniziato a litigare – pare fosse una modalità classica della coppia – lui rompe una bottiglia di birra, lei se ne va, lui la segue fino a un certo punto poi prende l’auto e si dirige verso la parte opposta… ma diluvia molto forte e si vede pochissimo.
Due giorni dopo Kendall viene trovata uccisa sotto un ponte, scaraventata sulle rocce vicino a un ruscello.
Naturalmente viene subito incolpato James – che in passato è stato anche membro di una gang – e c’è anche qualcuno che crede di averlo intravisto quella notte vicino al ponte.
Ma a processo iniziato, ascoltando i testimoni, i medici legali e lo stesso accusato, Justin si ricorda che quella notte, il 25 ottobre dell’anno prima, era anche lui in quel bar e aveva notato Kendall e James discutere. Aveva appena perso i gemelli ed era un po’ stravolto dalla notizia. Una volta in macchina fuori dal locale, ha sentito una botta e ha creduto di aver investito un cervo.
Non volendo fare spoiler posso soltanto dire che il film mostra l’interiorità angosciata del protagonista e la contraddittoria etica di ognuno dei giurati, ben descritti da Clint Eastwood.
Di dejà-vu invece ci sono le indagini sommarie dei detective di polizia senza ricerche di alternative, i pregiudizi verso chi non ha un passato impeccabile e l’importanza di vincere un caso eclatante per chi vuole fare carriera. Infatti Faith Killebrew, l’accusatrice interpretata da Toni Colette, vuole diventare Procuratore distrettuale.
Il giovane attore britannico Nicholas Hoult è molto bravo nel comunicare le emozioni taciute con sguardi che descrivono e rendono il tutto così probabile e realistico.
Una piccola curiosità: Toni Colette e Nicholas Hoult, avevano già lavorato insieme oltre vent’anni fa, quando Nicholas era solo un bambino, in “About a Boy?” del 2002.

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