Sono a precisare in veste ufficiale che Francesca Grossi e’ stata sospesa da socia di ArciLesbica per decisione della segreteria nazionale ratificata all’ unanimità dall’assemblea nazionale dell’associazione in quanto, dopo aver garantito a Francesca Pol presidente nazionale di ArciLesbica che non avrebbe sottoscritto la lettera al sindaco di Roma, ha invece firmato la lettera stessa, informando l’associazione di cui e’ una rappresentante solo a fatto compiuto.
ArciLesbica ha considerato questo comportamento improntato all’assenza di correttezza, a uno stile personalistico e unilaterale, peraltro già stigmatizzato attraverso una ferma richiesta di rispetto della collegialità rivolta a Grossi in casi analoghi precedenti.
ArciLesbica non ha firmato la lettera ad Alemanno in quanto contiene una esplicita volontà di superare lo scontro tra destra e sinistra che l’associazione non condivide, radicandosi al contrario nelle culture antifascista, femminista, laica, antirazzista che nulla hanno a che vedere con la destra. La lettera infatti recita fra l’altro:
-Crediamo che ricominciare uno scontro “destra-sinistra”, tra il movimento omosessuale e questa classe politica, sia non solo inutile ma anche profondamente dannoso per tutte per tutti, rischiamo di ampliare ancora di più quel solco di divisione che separa il movimento LGBT da quella parte società, rappresentata in gran parte, ma non solo, dai partiti di centro-destra.-
ArciLesbica si e’ rapportata in passato con le istituzioni di qualunque colore fossero e altrettanto farà in futuro, ma ha ritenuto di tutelarsi dalle avventurose sintesi post-ideologiche dei firmatari della missiva.
La firma di Grossi apposta alla lettera ha rappresentato una forzatura della linea politica di ArciLesbica, dettata da evidente spregio delle procedure democratiche e anche della sincerità personale, ripeto infatti che Grossi aveva dato assicurazione che non l’avrebbe firmata.
Grossi e’ al momento sospesa e il Collegio delle Garanti di ArciLesbica si interessa del caso. Purtroppo Grossi si adopera in una incessante attività di denuncia della sua presunta epurazione, non disdegnando di offrirsi alle note di un quotidiano come ‘Libero’, che ovviamente non esita a infangare l’associazione e le lesbiche in generale.
Spiace dover riferire di tale sconfortante situazione e mi scuso per l’increscioso episodio.
Cristina Gramolini
segreteria nazionale di ArciLesbica
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