Sul blog di Paestum2013 è cresciuta una discussione sulle relazioni tra donne e uomini, il femminismo, la differenza, e su molto altro. Il secondo incontro del femminismo italiano a Paestum dopo quello del 2012, è previsto dal 4 al 6 ottobre prossimi. Pubblichiamo qui uno degli ultimi articoli sul tema, di Fulvia Bandoli e Franca Chiaromonte, e lo scambio di mail che ne è seguito tra Fulvia Bandoli e Alberto Leiss. Molti altri interventi sono rintracciabili nel blog di Paestum. Tra gli altri segnaliamo la proposta di Sara Gandini e Laura Colombo che ha aperto il dibattito, e uno degli ultimi interventi firmato da Stefano Ciccone e Claudio Vedovati.
Forse noi viviamo sulla luna.
di Franca Chiaromonte e Fulvia Bandoli
Abbiamo letto e seguito il dibattito su uomini si o no.
E l’ abbiamo capito poco, come poco l’avevamo capito lo scorso anno del resto, perché ogni volta si ripete uguale.
Il problema esiste e non va rimosso, ma abbiamo l’ impressione che non si siano ancora trovate le parole per discuterne in modo diverso.
Togliamo di mezzo le cose ovvie almeno per noi: che il femminismo debba confrontarsi con tutte e tutti, che a volte servano o possano esserci luoghi solo di donne, che gli uomini genericamente intesi come le donne del resto non sappiamo dire cosa siano.
Io e Franca nel nostro fare politica in vari luoghi ( gruppi femministi,partiti ,istituzioni ,movimenti) abbiamo incontrato più uomini che donne e dunque non ci manca la conoscenza di come gestiscano il potere, di quanto poco almeno gli uomini che abbiamo incontrato nei partiti facciano valere le relazioni e il partire da se.
Dunque gli uomini sono ben presenti nella nostra vita e nel nostro orizzonte, del resto come prescinderne?
Anzi potremmo dire che siamo così poco capaci di prescinderne da dedicare loro due mesi di discussione, mentre loro sono assai più’ sbrigativi perché’ un dibattito come il nostro non si sognano neppure di farlo.
Ma sarebbe ed è una frase generica e poco sensata.
Forse era il caso di sollevare il tema quando si è fatta la riunione a Bologna, ma una volta uscito l’appello non ci pareva più il caso di discuterne.
A noi pare che il dato rilevante sia che ci sono uomini e uomini, ma non esiste ancora un movimento maschile paragonabile al femminismo.
Ci sono anche donne e donne ma esistono il femminismo e le sue pratiche e questo fa una bella differenza.
Che il femminismo italiano si ritrovi e’ cosa normale.
Cosi’ come è stato ed è normale, anzi per me e Franca vitale, ritrovarci ogni giorno nella nostra forte e duale relazione politica per essere più efficaci nell’affrontare il conflitto con gli uomini.
Dunque che a Paestum non partecipino quegli uomini che avevano espresso il desiderio di esserci può essere un dato che svuota il senso dell’incontro?
No, questo proprio non lo pensiamo. Li abbiamo incontrati prima, li incontreremo dopo.
Abbiamo discusso molto con loro di violenza adesso ci piacerebbe ad esempio un convegno convocato da uomini e donne sul tema del potere e della sua gestione.
Roma 12 Settembre 2013
Ma il momento è adesso
di Alberto Leiss
care Fulvia e Franca, anch’io come Gian Andrea condivido in gran parte il vostro intervento, ma – francamente – non del tutto. Dite, come anch’io penso, che non esistono “gli uomini” e “le donne”, ma poi fate esclusivamente riferimento a entità generiche e collettive. Ripetete, come avete fatto all’incontro di marzo a Roma promosso da Maschileplurale (sui desideri degli uomini e molto anche sul potere – e vi ringrazio ancora di esserci state e di aver parlato schiettamente), che fa ostacolo il fatto che non esiste ancora un “movimento” di uomini paragonabile al femminismo.
Io credo che questa discussionie, per essere produttiva, debba partire dalle nostre relazioni reali e dai nostri nomi propri. Partecipo alla esperienza e elaborazione di Maschileplurale proprio perchè non si tratta di un “noi” collettivo – per lo meno io non lo intendo così – ma di una rete di relazioni, di una ricerca. Se poi avessi voglia di scherzare ricorderei che gli apostoli erano dodici e Marx e Engels soltanto due… Il punto è se esiste un desiderio di scambio e una curiosità reciproca di culture, pensieri, esperienze. Se siamo d’accordo sul fatto che la politica – la politica che alla fine è una sola – fatta da e di uomini e donne, ha bisogno di idee e pratiche radicalmente diverse. Io penso che questo potrà avvenire solo mettendo al centro relazioni tra donne e uomini reciprocamente consapevoli della differenza. In tutti i contesti che abitiamo. Penso che il momento per provarci, per cominciare a praticarle e viverle è questo, anche se le piazze non sono ancora piene di maschi in fuga dal patriarcato.
Fulvia
Caro Alberto
Mi dispiace di quella che penso sia una incomprensione che dura da troppo tempo e che dobbiamo trovare il tempo di chiarire.Forse abbiamo eccessivamente sintetizzato, del resto ti e vi è’ noto che riconosco e anche Franca credo, la ricerca il lavoro e le relazioni create da maschile plurale. Ma qui la discussione non è’ stata tanto quella inerente il tema se aprire o no Paestum agli uomini che lo desideravano che poi alla fine sareste stati in buona parte voi e alcuni altri…quanto piuttosto il negare la necessità’ che il femminismo ogni tanto possa e noi crediamo debba ritrovarsi in se stesso. Qualcuna e’ arrivata anche a scrivere che Paestum se di sole donne sarebbe stato un luogo meno interessante ed efficace. Era questo che volevamo contestare. Abbiamo poi sbagliato a non lasciare il pezzetto che avevamo scritto e che si riferiva alle nostre relazioni con alcuni di voi. Rispetto al fatto che sia esistita una rivoluzione femminista penso ci sia poco da dire, e’ un fatto. E che quella maschile tardi ad arrivare anche. Un abbraccio affettuoso e pieno di stima
Alberto
Cara Fulvia, grazie della risposta. Ma il punto è proprio questo: io non credo che noi faremo mai una rivoluzione se non partendo da una nuova relazione, personale e politica, con le donne. Voi avete fatto una separazione che ha cambiato il mondo. Noi non concluderemo mai nulla se non usciamo da una autoreferenzialità che resta maschile ( di questo discuto anche in Maschileplurale). Ma il fatto è che per provarci bisogna essere in due, e a un certo punto da qualche parte bisognerebbe cominciare… Naturalmente capisco perfettamente che pochi uomini lo desiderano veramente (almeno nei nostri contesti) e poche donne ne hanno voglia, specialmente se hanno faticato per liberarsi dai condizionamenti patriarcali.
Avremo davvero modo di discuterne ancora!
Fulvia
Caro Alberto si,credo che il punto di dissenso sia proprio questo, può’ darsi tu abbia ragione, come no. A me pare che se non crescono l’intensità’ e la capacità’ di autocoscienza degli uomini in vari contesti sia molto difficile. Resta comunque l’importanza vitale,che tu mi pare sottovaluti, della relazione tra donne e dunque del ritrovarsi ogni tanto nei nostri confini e dentro la nostra nuova libertà’…..ne io ne Franca abbiamo mai messo da una parte la relazione e il confronto con gli uomini, ma se non avessimo avuto tra noi due una fortissima relazione, saremmo andate a quel confronto assai più disarmate. A presto bacio
Alberto
Grazie anche per questa risposta! Ma io come sai non sottovaluto affatto l’importanza delle relazioni tra donne, dalle quali credo di aver imparato quel poco di nuovo che so rispetto alla mia formazione politica “maschile”. E infatti mi sono anche espresso con prudenza sul l’ipotesi di una mia – nostra partecipazione a Paestum visto che da molte non è ritenuta opportuna, desiderabile. Ma la maggiore ” autocoscienza” che tu ti aspetti penso che non arriverà se restiamo all’interno comunque di un “tra uomini”. Il mio, e di altri, desiderio di approfondire e far valere pubblicamente le “relazioni di differenza ” già in fieri non contrasta con la continuità di pratiche e relazioni tra donne, così come tra uomini…. Comunque sono d’accordo, organizziamo insieme quel convegno sul potere e le sue forme. Penso che si discuterà anche e molto di questo. Altri baci e ancora grazie.
Fulvia
Si organizziamo quel convegno, io e Franca ci sentiamo impegnate, ora ci sei anche tu,e speriamo di trovare altri e altre disposti a farlo.A presto