Ma che cosa va cercando un uomo? Perché tradire con una transessuale? E che cosa deve fare una donna “con una rivale che ha il 44 di piede e siliconi della sesta”? Se lo chiede, a nome di tante, Marina Terragni sulla prima pagina del Corriere della sera (28 Ottobre). E’ la conseguenza della “fine della narrazione patriarcale”? Succede perché le donne hanno smesso di dispensare “bellezza e gioia”?
Anche Panorama si chiede “Perché?” e questa volta la copertina non è pruriginosa. Per illustrare l’inchiesta uomini e trans basta il volto di tre quarti dell’ex governatore del Lazio. E le trans spiegano, insieme a psicologi, andrologi, sessuologi, che cosa cerchino da loro gli uomini.
Non c’ è un’unica risposta. Per Regina Salariano, imprenditrice, Presidente di Friendly Versilia e della sezione toscana del Movimento identità trans, c’è innanzitutto la “curiosità sessuale”, la misteriosa alchimia dell’attrazione e anche “la perdita di potere dell’uomo” nel rapporto erotico con una donna (Il Tirreno, 1 novembre).
“Conosciamo alcuni dettagli del piacere virile meglio di una donna”, dice a Panorama Manila Gorio, trans pugliese. Ma due pagine prima Vladimir Luxuria scrive: “La nostra risorsa è quella di usare con più scaltrezza le armi della seduzione perché a noi la femminilità non ce l’ha regalata madre natura ma ce la siamo dovuta conquistare giorno per giorno”.
In molti c’è, secondo l’androloga Antonella Bertozzi, l’omosessualità latente, in altri la voglia di “oltrepassare il limite per convincersi della propria onnipotenza” (gaynews.it). “Non è una donna, quindi non sto tradendo mia moglie. Non è un uomo, quindi non sono gay”: questo il trucco psicologico, secondo la sessuologa Marinella Cozzolino, che spinge un uomo a cercare una relazione trans (Novella 2000).
Forse, come scrive Terragni, molti maschi “sfiniti dalla loro libertà e dalla loro voglia di stravincere” regrediscono a un consolatorio “tra uomini”. Ma loro, le trans, come vivono questa notorietà?
Male, malissimo a sentire Gigliola Toniollo, del gruppo “Nuovi diritti” della CGIL, che parla di sconfitta e rabbia. “Dopo tanti anni passati a spiegare e a informare, trans sembra essere tornato ad essere il sinonimo di prostituta” (L’Unità, 2 novembre). “Non tutte battono. E quelle che lo fanno non è perché gli piace. Ma perché, nonostante lauree e diplomi, il mondo del lavoro ci lascia per strada” (Alessandra di Danzo a Italia Oggi, 28 novembre). Il fatto è che “in un mondo che ti annulla è difficile trovare le parole per dirsi” (Porpora Marcasciano sul Manifesto, 30 ottobre).