In Europa, come ci ricorda Avvenire (13 aprile), c’erano soltanto Vasta Parkanova, nella Repubblica Ceca, e Anne- Grethe Strom-Erichsen in Norvegia. Dal 2002 al 2007 lo era stata in Francia Michell Alliot-Marie. Ministre della Difesa. Ma non avevano fatto notizia. Forse perché nessuna aveva assunto l’incarico al settimo mese di gravidanza, come è successo a Carme Chacòn in Spagna. Una delle 9 ministre, su17, del governo “Zapatera” (come titola Liberazione, 13 aprile).
“E’ un ritorno alla normalità” ha commentato serafica la neo ministra (L’Unità, 14 aprile), “anormale” è il fatto che le donne siano escluse dai posti di maggiore responsabilità. Sì, parliamo di Spagna nei giorni in cui il centro destra si appresta a formare il nuovo governo. Berlusconi aveva promesso 4 ministeri alle donne. Potrebbe fare come Zapatero e, da monarca quale ha dichiarato di essere, nominarne almeno due in più e farci una sorpresa.
Il fatto sorprendente però è che il leader europeo più odiato dal mondo cattolico e da quello conservatore, quello che avrebbe distrutto la famiglia e il concetto di maternità e paternità, abbia scelto di mettere l’esercito sotto il comando di una donna di 37 anni, avvocata, di cultura ecopacifista, regolarmente coniugata e per di più gravida.
Non ne sono entusiasti nemmeno i giornali spagnoli. ABC, per esempio, commenta che un conto è voler premiare l’apporto dei socialisti catalani (dei quali Carme Chacòn è una leader, ndr), “altro conto è che per occupare il ministero della Difesa siano necessari meriti più oggettivi e accreditati”. Lo stesso El Paìs, di simpatie zapateriane, si augura freddamente che “i fatti avvallino poi l’idoneità della scelta”.
Ma, come sa e dice Emma Bonino, “in politica i simboli contano molto, danno un’indicazione chiara della direzione che si intende seguire” (Il Riformista, 14 aprile). A lei avevano detto scherzando, ma non troppo, in Transatlantico: “Tu non hai il fisico”, quando aveva rivendicato nel 2006, il Ministero della Difesa. Sta di fatto che Zapatero, anche se non aveva programmato la gravidanza di Chacòn, ha lanciato “un nuovo segnale alla società: lavoro e maternità sono conciliabili” (Il Messaggero, 13 aprile).
Decisamente in controtendenza visto lo scandalo sollevato in Gran Bretagna dalla famosa e strapagata anchorwoman del Tg Natasha Kaplinsky: ha firmato il suo nuovo contratto senza avvisare di essere incinta, (Corriere della sera, 4 aprile). Del resto 30 mila donne inglesi, secondo un autorevole rapporto, perdono ogni anno il lavoro a causa della maternità.
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